Ucraina, la Germania stoppa l’invio di corazzati Fuchs all’Ucraina: servono a noi
La Germania stoppa l’invio di mezzi corazzati all’Ucraina perché altrimenti rimarrebbe senza.
La ministra della Difesa tedesca Christine Lambrecht ha confermato che Berlino non consegnerà mezzi da trasporto corazzati a Kiev. Non bisogna “saccheggiare” le risorse tedesche, ha affermato.
“Sosteniamo l’Ucraina con tutto quanto ci è possibile e per quanto è responsabile fare. Ma dobbiamo garantire le capacità di difesa tedesche“, ha aggiunto.
L’Ispettore generale, il generale, Eberhard Zorn aveva stabilito che la Germania non disponeva, al momento, di carri Fuchs in eccesso.
Intanto sul fronte delle sanzioni il presidente della Duma di Stato russa, Vyacheslav Volodin in aula, nella seduta finale della Camera bassa del Parlamento, prima della pausa estiva, lancia un avvertimento a Biden: “L’America deve ricordarsi dell’Alaska”.
“Quando cercano di appropriarsi delle nostre risorse all’estero, inizino a pensarci due volte prima di agire, perché anche noi abbiamo qualcosa da riprenderci“, ha affermato, ricordando la proposta del suo vice, Pyotr Tolstoy, per un referendum in Alaska per l’adesione alla Federazione russa.
“Non interferiamo nelle questioni interne degli Stati Uniti“, ha aggiunto, trattenendo una risata, fra gli applausi dei deputati.
La Russia ha venduto l’Alaska, dove i primi russi si erano insediati nel Seicento, aprendo spedizioni per il commercio delle pelli con la Siberia nella prima metà del Settecento, agli Stati Uniti nel 1867 per 7,2 milioni di dollari, una cifra tanto bassa da innescare risentimento nei russi – e in un primo momento anche negli americani che mettevano in discussione la necessità di acquisire una “ghiacciaia”- per la decisione dello zar.