Vaiolo delle scimmie, primo morto europeo. Negli Usa San Francisco e New York dichiarano l’emergenza
In Spagna si è registrato il primo caso di morte per vaiolo delle scimmie. Si tratta anche della prima vittima europea. La notizia è stata resa nota del ministero della Salute, che ha fatto anche il punto sulla diffusione del virus nel Paese. Ma l’allarme intorno alla malattia, dichiarata una settimana fa circa «emergenza sanitaria globale» da parte dell’Oms, sale anche nel resto del mondo occidentale: negli Usa, San Francisco e lo Stato di New York hanno dichiarato l’emergenza di salute pubblica.
In Spagna 4.298 casi, 20 ricoveri, un morto
La Spagna, insieme alla notizia del paziente deceduto, rispetto al quale non sono emersi dettagli, ha fatto sapere che al momento vi sono 4.298 casi di persone infettate nel Paese. Su 3.750 ammalati di cui si hanno informazioni disponibili, 20 sono stati ricoverati e uno è morto. Fra gli ammalati si contano 4.081 uomini e 64 donne, mentre di tre non è stato reso noto il sesso. L’età è compresa fra 10 mesi e 88 anni, con una media di 37.
I numeri del vaiolo delle scimmie in Italia: 53 nuovi casi in tre giorni
Si tratta di uno spaccato simile a quello italiano, sebbene da noi i numeri siano dieci volte più bassi. Secondo il bollettino del ministero della Salute, aggiornato a venerdì 29 luglio, in Italia ci sono 479 casi confermati, dei quali 476 maschi e 3 femmine, con un’età media, anche qui, di 37 anni. I casi collegati ai viaggi all’estero sono 146. Il dato che impressiona, però, è quello dell’incremento rispetto al bollettino precedente, che dovrebbe essere di martedì 26 luglio: in appena 3 giorni si sono registrati 53 nuovi casi. L’incremento di martedì rispetto al venerdì precedente era stato, invece, di 19 casi.
San Francisco e lo Stato di New York dichiarano l’emergenza
Quanto siano importanti anche i numeri italiani lo dà il paragone con gli Usa. Lì i casi accertati sono 4.907 e stanno spingendo il presidente Joe Biden a valutare la dichiarazione di emergenza nazionale. Una scelta, quella della dichiarazione dell’emergenza, che San Francisco e lo Stato di New York hanno già compiuto: da soli i due territori registrato più del 40% delle infezioni del Paese. In particolare, a destare allarme a San Francisco è stata la velocità a cui corre il virus: in una settimana i casi sono quasi raddoppiati, mentre nello Stato di New York si è superata quota 1.200 casi.