Vaiolo delle scimmie, l’Oms: «In Europa oltre 4.500 contagi, casi triplicati in due settimane»

1 Lug 2022 18:08 - di Fortunata Cerri
vaiolo delle scimmie

I numeri dei contagi di vaiolo delle scimmie crescono. «I casi sono triplicati nella regione europea» dell’Organizzazione mondiale della sanità «nelle ultime due settimane». È in questa regione che è stato registrato «quasi il 90% di tutti i contagi confermati in laboratorio e segnalati a livello globale da metà maggio. E dalla mia ultima dichiarazione del 15 giugno, 6 nuovi Paesi e aree, per un totale di 31, hanno segnalato casi» di Monkeypox virus. Complessivamente, il bilancio è salito a «oltre 4.500 contagi confermati in tutta la regione». Hans Kluge, direttore di Oms Europa, dipinge un quadro serio, con numeri in aumento rapido e continuo. «La regione europea rimane al centro di questo focolaio in espansione», avverte.

L’Oms europea: non c’è spazio per l’autocompiacimento

«Non c’è spazio per l’autocompiacimento». Per questo «rafforzo il mio appello ai governi e alla società civile, a intensificare gli sforzi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, per impedire che il Monkeypoxvirus si stabilisca in un’area geografica in crescita». Kluge sollecita «un’azione urgente e coordinata. È fondamentale – avverte – se vogliamo svoltare nella corsa a invertire la diffusione di questa malattia» che avanza «ogni ora, giorno e settimana, arrivando in aree prima non colpite».

Vaiolo delle scimmie, le strategie

Tre le direttrici della strategia indicata dal vertice europeo dell’Oms. «In primo luogo – esorta Kluge – i Paesi devono aumentare rapidamente la sorveglianza sul vaiolo delle scimmie, compreso il sequenziamento del virus, ed essere in grado di diagnosticare e rispondere alla malattia. I casi devono essere individuati e studiati in laboratorio e i contatti identificati tempestivamente, per ridurre il rischio di una diffusione successiva. Oms Europa sta lavorando per sostenere i Paesi, fornendo test e facendo formazione». Secondo, «i messaggi corretti, trasmessi nel modo più comprensibile, devono essere diffusi alle comunità interessate e ai cittadini in generale. Oms Europa ed Ecdc», Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, «hanno pubblicato linee guida congiunte su comunicazione del rischio, raduni di massa ed eventi estivi, ed è stato predisposto un kit di strumenti per le autorità sanitarie locali».

«Servono investimenti nella salute pubblica»

Terzo punto, «non meno importante – puntualizza Kluge – affrontare il vaiolo delle scimmie richiede un fermo impegno politico, integrato da investimenti nella salute pubblica. Come per qualsiasi sfida, la leadership politica è necessaria per supportare la risposta di salute pubblica» e «la trasparenza va di pari passo con la fiducia del pubblico, per garantire che le lacune nella risposta al Monkeypox possano essere affrontate rapidamente e che i Paesi collaborino con l’Oms e tra loro per il bene collettivo. L’approvvigionamento e l’uso dei vaccini devono rispettare i principi di equità e distribuzione basata sui bisogni». Per vaccinazioni e terapie, inoltre, occorre seguire «protocolli standard che ne valutino l’efficacia e la sicurezza mentre vengono somministrati a vari gruppi di popolazione».

 

 

 

 

 

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