Aumentano le pensioni? Sì ma col trucchetto: ecco chi può beneficarne e chi resta fuori
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto Aiuti bis che ora dovrà ottenere il voto del Parlamento. Si parla di un pacchetto di ben 17 milardi di euro. Fra le tante misure un occhio alle pensioni. Per sostenere le famiglie italiane in questo momento in grave difficoltà, il governo Draghi ha pensato a un anticipo della rivalutazione delle pensioni al 2%, spostata al mese di ottobre (ordinariamente prevista a gennaio 2023). Sarà riconosciuta agli assegni fino a 2.692 euro lordi, ossia sino alla soglia dei 35mila euro.
La rivalutazione delle pensioni
Al fine di contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2022 – si legge nel documento – e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche, in via eccezionale «il conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 è anticipato al primo ottobre 2022». Il costo della misura è stimato in 2,4 miliardi di euro (2.381 mln). L’articolo “Anticipo della rivalutazione delle pensioni all’ultimo trimestre 2022” prevede che «la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l’anno 2022 è anticipata, per una quota pari a due punti percentuali, con decorrenza dal primo ottobre 2022, con relativo riconoscimento anche sulla tredicesima mensilità».
I conteggi della Uil
L’entità dell’incremento degli assegni previdenziali con il decreto Aiuti bis, calcolata da uno studio della Uil è tuttavia modesta. Infatti, con la rivalutazione pari al 2% una pensione media di 952 euro mensili avrebbe un aumento pari a 19 euro lordi al mese pari a 57 euro complessivi nel trimestre da ottobre a dicembre. Secondo lo studio della Uil, per una pensione minima, 524 euro, l’incremento sarebbe di 10,49 euro lordi, 31,46 euro nei tre mesi. Una pensione di 2.622 euro registrerebbe una rivalutazione di 51,39 euro lordi, per 154,16 euro nei tre mesi.