Bertolaso fa a pezzi la gestione di Conte della pandemia: «C’era solo improvvisazione»
«La comunicazione istituzionale nel 2020 non è esistita. E quando è esistita ha fatto danni con un commissario che diceva “vi imploro mettetevi la mascherina” e l’altro che diceva “io la mascherina non me la metto”. Quando c’è un’emergenza serve un portavoce che parla per nome e per conto dello Stato. Questo nel 2020 non è esistito». Lo ha detto Guido Bertolaso, intervenendo al Meeting di Rimini.
Bertolaso: la Lombardia fu lasciata sola
«Nel marzo 2020 la Lombardia è stata lasciata sola. Non so se in modo deliberato o in modo involontario. Io l’ho visto», ha aggiunto Bertolaso. Nel periodo precedente alla nomina di Figliuolo «era tutto affidato all’improvvisazione. Con il governo Draghi è arrivato il generale, una persona normale ma con un metodo e con un criterio» che «ha fatto un’organizzazione e una programmazione».
«I nostri medici e infermieri si sono ammalati»
L’ex numero uno della Protezione civile ha poi detto che nel terzo mese del 2020 «i meccanismi di protezione individuali non c’erano. I nostri medici e infermieri si sono ammalati e sono morti. Questo succedeva inevitabilmente nella regione che è la più popolata d’Italia e crocevia».
L’azione del generale Figliuolo e l’emergenza
«Ogni lunedì ogni Regione riceveva quelli che io chiamavo i compiti del generale Figliuolo in base ai vaccini che arrivavano», ha puntualizzato. «Lui era il capo vero, c’era una linea di comando e controllo. I nostri politici ancora non hanno capito che quando c’è un’emergenza la democrazia deve vivere ma in funzione e grazie a qualche figura di vertice che decide».
Bertolaso sul ruolo dello Stato e delle Regioni
Parlando più in generale del ruolo delle Regioni, Bertolaso ha detto: «Il problema centrale che è stato sollevato dal primo giorno della pandemia era quello del ruolo dello Stato rispetto alle Regioni. E si è giocato su un equivoco che sarebbe ora di cancellare. Il 31 gennaio 2020 venne proclamato lo Stato di emergenza per il coronavirus. E quando si proclama uno stato di emergenza tutti gli aspetti relativi alle competenze delle Regioni rispetto alle strutture centrali svaniscono».