Calenda e Renzi travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto. Manca solo la festa
Calenda e Renzi, mielose dichiarazioni di “affetto reciproco”, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto. In un batter d’occhio sono passati dal non guardarsi in faccia al “c’eravamo tanto odiati”. Perché adesso . come d’incanto – Calenda e Renzi non si “odiano” più. Anzi, si scambiano caramellose dichiarazioni, parole affettuose, alla “quanto sei bravo”, “no, quello bravo sei tu”. Scene da film strappalacrime. Un “matrimonio” per la sopravvivenza politica si trasforma in un ciak, si gira. «Ringrazio Renzi per la sua generosità», dice Calenda a “Zona Bianca”. «Corriamo insieme con un’agenda molto precisa, che è la continuazione dell’agenda Draghi. Speriamo che sia la novità vera di queste elezioni». Perché il nome di Renzi non compare nel simbolo? «Ci voleva un leader riconoscibile ed è stato Renzi a propormi di farlo. Sono molto contento e onorato. Cercherò di ripetere quello che ho fatto a Roma».
Calenda e Renzi colti da un affetto improvviso
Il leader di Iv – con un “prego, si accomodi lei” – conferma il legame stretto. «Il programma lo presenta Calenda. Va bene così. Perché quel simbolo? Perché se credi nella politica non hai paura di fare un passo indietro». dice Renzi al festival di Pietrasanta La versiliana. «Il punto – aggiunge – non è il nome del candidato. Il simbolo, con la scritta Renew Europe, indica un orizzonte politico per l’oggi il domani e il dopodomani». In sostanza, il matrimonio durerà a lungo.
Il tentativo di cancellare il passato
E il “c’eravamo tanto odiati”? Calenda si affretta a cancellarlo. «In passato dissi “mai alleato con Renzi”? Molto banalmente», puntualizza, «all’epoca Renzi ha fatto il governo con il M5S. Io ho un’avversione molto forte per i 5 Stelle, non li ho mai voluti vicino. Tra di noi c’è stata una divisione molto netta su questo. La caduta del governo Draghi è stata uno spartiacque, un momento incomprensibile. Mandare a casa l’uomo più illustre che c’è in Italia è stato un errore clamoroso».
La priorità di Calenda e Renzi: chiudere a chiave Draghi a Palazzo Chigi
In caso di successo elettorale «la prima cosa che cercheremo di fare è chiudere a chiave Mario Draghi dentro Palazzo Chigi», aggiunge Calenda. «Letta ha costruito una coalizione molto eterogenea, che tra l’altro ha una classe dirigente – penso a Di Maio, Manlio Di Stefano – che io considero la peggior classe dirigente che ha governato l’Italia».