Calenda nella bufera, pioggia di critiche dai suoi elettori: “Siamo finiti con Fratoianni e Speranza…”

2 Ago 2022 18:24 - di Leo Malaspina

“L’accordo elettorale firmato oggi con il Pd riapre la partita elettorale. Tutti i punti che avevamo chiesto a Letta sono stati recepiti. I voti di Azione non andranno a chi ha sfiduciato Draghi e non ci saranno nuove tasse. Gli amici di Orban e Putin devono essere sconfitti”, ha provato a esultare Carlo Calenda, su Twitter, dopo l’accordo sulle poltrone con il Pd e il suo caravanserraglio di sinistra. Ma da quel momento la sua pagina social s’è infuocata: pochi elogi, una pioggia di critiche, ironie, insulti. Al punto che il leader di Azione è stato costretto a replicare a stretto giro. “Agli amici del ‘dovevamo rompere’, credetemi, mi viene piuttosto naturale. Ma se ci sono le condizioni per costruire, si costruisce”.

Lo “shit storming” sui social di Calenda con le critiche feroci

“Con Bonelli Fratoianni Speranza Orlando Provenzano etc che costruisci?”, risponde Francesco Di Santo. Ed ancora Paolo Marongiu. “Ma che condizioni vuoi che ci siano con Leu, SI, Verdi e Di Maio? Carlo permettimi di dire che oggi la scelta presa ha tolto una speranza a molti elettori”. E poi Mark: “Per 15 collegi? Fossero stati 30 avremmo apprezzato il gusto per la citazione. PS: mi creda, Azione oggi è finita perchè quel progetto, dentro al minestrone con Di Maio e Orlando non ha senso e non ha nessuna visibilità. E non sa quanto mi dispiace”. Maia si dice delusa: “Che delusione sei, Carlo… mi ero iscritto ad Azione per ben altre prospettive… Siete come gli altri…Punto”.

Quasi tutti i commenti sono dello stesso tenore. Ma c’è anche qualcuno che apprezza. “Francamente questa è la migliore notizia che sento dalla crisi di governo. In bocca al lupo”, scrive Spoopy. E poi Massimiano che si richiama alla legge elettorale: “Ha fatto bene. Si chiama #realpolitik. E si chiama anche #rosatellum. Se vincete, tutti porteranno a casa qualcosa. Quando ci si deve alleare e ci sono sbarramenti e sistemi misti, è così che bisogna fare”.

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