“Candidata per meriti, non perché moglie di Nicola”: lady Fratoianni infuriata per il gossip
Non c’è solo lo strabismo di Venere, a sinistra hanno lo strabismo di Marte. Quello che riguarda il loro rapporto con le donne. Mentre su Repubblica, con sprezzo del ridicolo, titolano sulla destra maschilista: quella che ha Giorgia Meloni candidato premier, a sinistra le donne non sono pervenute. E, se hanno visibilità, sono catalogate come “donne di…”: chiedete alla signora Fratoianni.
Elisabetta Piccolotti, deputata di Sinistra italiana, robusto curriculum politico, ma ha fatto notizia sui giornali solo per il suo status. È infatti la moglie del segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni. Li ha sposati nel settembre di tre anni fa, il loro amico comune Nichy Vendola, un altro esponente di spicco della sinistra arcobaleno.
L’insinuazione del Corriere sulla moglie di Fratoianni
Sul Corriere della Sera hanno perfino insinuato che per siglare l’accordo col Pd, Nicola Fratoianni,, abbia preteso dal segretario Pd Letta un posto in lista per la moglie”. “È stata portavoce dei Giovani Comunisti e ora è nella segreteria nazionale di Sinistra italiana, cioè accanto al marito che ne è il segretario” spiega il profilo tracciato dal quotidiano, che però riporta anche la secca smentita della stessa Piccolotti riguardo ai gossip davvero perfidi: “È solo un accordo tecnico, per togliere parlamentari alle destre”. “Dai giornali di destra ricevo attacchi sessisti, qualunque cosa faccia è perché sono la moglie di Fratoianni…”.
Al di là dello sfogo, inutile nasconderlo, le donne di sinistra, nell’agone politico trovano scarsa visibilità in questa competizione piena di testosterone. Tra Carlo Calenda che fa il verso Gladiatore ed Enrico Letta che cita Rocky e gli “occhi della tigre”, le donne di sinistra non esistono.
Per fortuna, dalle parti di Azione, sono arrivate in “quota rosa” Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. Un po’ come nella scorsa tornata elettorale, quando era approdata nel Pd Beatrice Lorenzin. Non a caso, tutte cresciute politicamente nel centrodestra. Insomma, lo “strabismo di Marte” è una patologia seria, peccato che a sinistra nessuno abbia intenzione di curarlo.