Conte al centro di una rissa tra donne: la Raggi chiede di mollare Zingaretti, la Lombardi s’infuria

5 Ago 2022 15:29 - di Leo Malaspina

Volano stracci tra Roberta Lombardi e Virginia Raggi, nemiche da sempre in barba alla militanza nel M5S. L’assessora laziale risponde a muso duro, sempre su Facebook, a Raggi, che ieri aveva invitato a sciogliere ‘pseudo alleanze di comodo’ con il Pd nei comuni e nelle regioni, a cominciare proprio dal Lazio. La Raggi, che rischia di non essere candidata da Conte a causa della norma sui due mandati, era stata durissima su chi, come accade nel Lazio di Zingaretti, sostiene una giunta del Pd ora che lo strappo si è consumato. «Sono lieta di vedere che finalmente Conte e i big del MoVimento 5 Stelle hanno capito che non c’è speranza con il Pd: li abbiamo rianimati con il “Conte” 2 e non siamo riusciti a pesare nel governo Draghi in nome di una presunta “alleanza progressista” che evidentemente faceva bene solo ai nostri alleati. Adesso, dopo che ci hanno sbattuto la porta in faccia, qualcuno ha riscoperto il valore delle proprie idee e si rende conto che è ora di tornare, di correre da soli», aveva detto la Raggi. 

M5S, Conte nella lite a distanza tra Raggi e Lombardi

“Rispettare il mandato elettorale significa anche saper creare le condizioni, quando non si hanno i numeri necessari, per poter realizzare il programma per il quale i cittadini ci hanno votato – esordisce Lombardi – A meno che non si abbia la maggioranza assoluta, ma com’è noto l’attuale legge elettorale non lo consente, la strada per tradurre le promesse in risultati concreti è quella del confronto su temi specifici con altre forze politiche con le quali possa esserci una convergenza di visione e obiettivi. Della serie: ‘Si parte da una proposta, la si presenta e chi la condivide si mette a lavorare per realizzarla’. Non quindi una cieca e acritica alleanza a priori ‘per fare numero’ ma un percorso di cooperazione la cui validità è da testare di volta in volta su condizioni favorevoli e punti programmatici.

Accuse sull’amministrazione grillina a Roma

Durissimo l’attacco della Lombardi alla ex sindaca, sulla sua gestione di Roma.

“Alla fine sono i fatti che contano – prosegue Lombardi -. Sono i risultati raggiunti che parlano del nostro operato e per i quali saremo giudicati alle urne. Perché in fin dei conti si può anche governare Roma per cinque anni e mezzo – e qui l’affondo sull’ex sindaca, pur non nominandola esplicitamente – avendo la maggioranza ma se alla fine del mandato i cittadini ti mandano a casa, senza nemmeno farti arrivare al ballottaggio, allora è il caso di farsi una domanda. Non di lanciare proclami dal pulpito, tra l’altro con una doppia morale sulle candidature e sul processo partecipativo dal basso dopo aver riempito in buona parte le liste dei municipi con dei propri ‘nominati'”, l’accusa.

“Meglio un dialogo con altre forze politiche funzionale alla realizzazione di un programma e fatto in assoluta trasparenza agli occhi dell’elettorato che una finta e inconcludente morale purista – attacca ancora Lombardi -. D’altronde, come peraltro realizzato in Regione Lazio dove grazie alla collaborazione con le forze di centrosinistra siamo riusciti a far escludere la costruzione di nuovi inceneritori dal Piano regionale dei #rifiuti, se invece di condannarci all’irrilevanza si fosse accettato di interloquire con altri per le elezioni di Roma, probabilmente oggi non staremmo parlando di un inutile e dannoso inceneritore invece che di impiantistica moderna per il recupero della preziosa materia prima”.

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