Di Maio e Calenda, duro botta e risposta sul web. “Giggino” delira: avremo un sacco di voti
Non è certo uno scontro tra Titani, quallo tra Di Maio e Calenda. La Titanomachia nella mitologia greca fu combattuta da Zeus e gli altri dei dell’Olimpo contro la generazione delle divinità precedenti, quella di Crono e dei titani. Oggi di mitologico c’è ben poco. Da una parte un piccolo leader di un partito mihuscolo. Dall’altro un leader leggermente meno piccolo di un (terzo) polo altrettanto minuscolo. Ad aprire le danze, tanto per non cambiare, è il capo di Azione su Twitter: «Al di là di ogni altra considerazione razionale, patti contraddittori etc, il sollievo fisico di non dover pensare a Di Maio come alleato vale da solo il 30% dei collegi di coalizione a cui abbiamo rinunciato».
La risposta di Di Maio a Calenda
«Carlo», replica “Giggino”, «il sollievo è reciproco. Continua a spargere odio e rancore, la cosa ti viene bene. Hai scelto di schierarti dalla parte di chi ha fatto cadere il governo Draghi, ne prendiamo atto. Ma basta lezioni di coerenza. P.S. saluta Renzi». Poi , ospite di La7, attacca il listino di Conte: «Saranno fatti fuori quelli passati con le parlamentarie. Noi ci candidiamo a rappresentare anche i tanti delusi del Movimento che oggi non voterebbero per il partito di Conte».
La grande illusione di “Giggino”
Non si capisce se lo dice per strategia elettorale o perché è scivolato nella grande illusione. «Le nostre liste andranno oltre il 3%», dice Di Maio. «E saranno la sorpresa di queste elezioni». Chiaramente sono bastate queste parole per scatenare gli sberleffi sui social. «Ma ‘ndo vai», scrivono su facebook, allegando il link della celebre canzone di Alberto Sordi. «Non ti votano neppure in famiglia», l’ironia sul web. La Titanomachia era ben altro.