Il Pd trema a Milano: rischia la batosta anche nei collegi che pensavano fossero “sicuri”
Il Pd a Milano trema. I collegi sicuri non ci sono più. Pensavano di avere la strada spianata e invece ora rischiano una sonora batosta. Per i dem quello di Milano e della Lombardia, che conta quasi dieci milioni di abitanti e assegna 95 seggi su 600 totali, rappresenta un voto decisivo. Occhi puntati soprattutto sul capoluogo lombardo. Come ricostruisce Il Giornale, Milano «per le sue dimensioni alla Camera è stata divisa in tre collegi e al Senato coincide con un collegio. E questa è una delle ragioni per cui il Pd spera di resistere in almeno un paio di questi 4 collegi».
I timori del Pd
Ma, anche a Milano, il centrodestra è elettoralmente forte, ed è unito. Cosa ben diversa a sinistra che vede il fronte frammentato e diviso in tre parti, da una parte c’è il Pd e lateralmente da un lato ci sono i 5 Stelle e dall’altro il Terzo polo. Il partito di Calenda non è accreditato con «alte percentuali ma – osserva il quotidiano milanese – potrebbe portar via voti preziosi al centrosinistra, in particolare in una città, Milano, dove gli uomini e le donne di Azione e Italia viva sono parte integrante della maggioranza politica che sostiene Sala. Ed ecco la paura del Pd: che i collegi sicuri non ci siano più».
Il centrodestra guarda con attenzione a Milano
In questo clima Milano potrebbe «sancire – negli intendimenti del centrodestra – un risultato storico riportando la città verso il centrodestra, dopo oltre un decennio di sbandata a sinistra, iniziato – ricorda ancora il quotidiano – con le Comunali del 2011, proseguito con le Politiche 2013, col voto largo per il Pd di Matteo Renzi, via-via fino alle ultime comunali che hanno confermato sindaco Beppe Sala, passando per le Regionali. Ma stavolta i colori sulla mappa potrebbero essere molto diversi, anche qui come in tutta la Lombardia.».