Il Terzo Polo è un “centrino”: primi veleni e malumori, c’è chi già “rosica”. Le indiscrezioni
Calenda ha strappato la leadership del Terzo Polo ma il clima nel “centrino” è tutt’altro che sereno. A poche ore dal patto elettorale siglato tra Azione e Italia Viva, come scrive il Giornale, circolano i primi veleni. «La scelta di affidare la leadership a Calenda crea i primi malumori nella pattuglia degli ex Forza Italia confluita in Azione. Gli ex azzurri speravano nella “carta Carfagna“».
I malumori all’interno del Terzo Polo
Il Giornale ha raccolto i timori. «Con la leadership di Calenda saremo percepiti come una costola del Pd. Qualcosa di sinistra, insomma. Giorgia Meloni in un confronto pubblico con Letta e Calenda apparirà come una gigante. Altra cosa sarebbe stato un confronto tra Carfagna e Meloni. E poi c’è anche una ragione elettorale. Con Calenda falliamo lo sfondamento a destra, Azione doveva puntare all’elettorato moderato di centrodestra. Calenda sarà percepito come leader di sinistra. D’altronde è stato un candidato di punta del Pd di Zingaretti, ministro di Renzi. La leadership affidata a Calenda è un errore», confida al quotidiano una fonte di primo piano del Terzo Polo.
Terzo Polo, Carfagna non ne fa un dramma
Il ministro Carfagna, osserva il quotidiano, non ne fa un dramma e saluta con favore l’accordo: «Si costituisce finalmente una alternativa di voto per gli elettori che hanno apprezzato il metodo Draghi della responsabilità e della serietà: il solo metodo che consente di ottenere risultati in favore dell’Italia».
Il nome del movimento (lista civica nazionale) dell’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, scrive il Giornale, non sarà nel simbolo. «Ma sarà della partita in quota Italia Viva: “Sono orgoglioso di aver scelto per coerenza di stare nel Terzo Polo. Per questo progetto di garanzia contro le destre peggiori e più incompetenti che l’Italia abbia mai conosciuto bisogna ringraziare Matteo Renzi. Ha messo il Paese davanti ai propri interessi. Farò la mia parte”, commenta l’ex grillino».
Matteo Renzi “rosica”
E Matteo Renzi che fa? “Rosica”, scrive il quotidiano. «Per la prima volta numero due si affida alla metafora del calcio per giustificare il passo di lato. L’ex premier ad accordo chiuso pubblica un post su Instragam con un vecchio video di una partita di calcio in cui lui stesso (maglia numero 10 della nazionale dei parlamentari) serve a Luca Lotti un assist per andare in gol. “Ci sono dei momenti in cui le ambizioni personali lasciano il passo ai sogni collettivi. Servono gli assist per fare i gol” – commenta l’ex segretario del Pd».