Isabella Rauti a Fiano: «Leggi bene il mio curriculum, non chiamarmi solo signora»
No al torcicollo nella sfida tra Isabella Rauti e Fiano. «Prendo in parola l’onorevole Emanuele Fiano. E gli riconosco l’intelligenza politica nel dichiarare di non voler personalizzare la campagna elettorale e di volersi confrontare sull’oggi e sul futuro». La senatrice di Fratelli d’Italia replica così al deputato del Pd, suo sfidante nel collegio uninominale di Sesto San Giovanni, nel Milanese.
Isabella Rauti a Fiano: «Non torniamo indietro di trent’anni»
«Ritengo che le campagne elettorali servano per informare gli elettori sui programmi, per ascoltarli e per rispondere alle loro domande», sottolinea Rauti, «O si dedica la campagna elettorale all’analisi e alla storia del Novecento e a quella delle nostre rispettive famiglie; oppure, come credo sia di maggiore interesse per i cittadini, ci si confronta sui programmi dei rispettivi schieramenti. Non vorrei, infatti, che nella tentazione di guardare al passato l’obiettivo dell’onorevole Fiano fosse quello di tornare a trent’anni fa, quando Sesto San Giovanni era definita la “Stalingrado della Lombardia”».
«Dovremmo riflettere sulle città operaie…»
Rispetto al collegio in cui corre contro Fiano, la senatrice di Fratelli d’Italia osserva anche che «dovremmo anche riflettere sul perché città industriali e operaie, così tanto presenti proprio sul territorio del nostro collegio elettorale, abbiano espresso tutta la loro disillusione verso le ricette salvifiche del comunismo. E conseguentemente un certo voto di opinione si sia spostato decisamente verso il centrodestra».
Isabella Rauti a Fiano: «Se sei curioso di conoscere i miei affetti familiari…»
Sul piano personale, Isabella Rauti replica a Fiano che «il mio curriculum, lungo e articolato nei titoli di studio e negli impieghi lavorativi, dovrebbe suggerire di non chiamarmi semplicemente signora, come ha scritto». E aggiunge: «Se l’onorevole Fiano è così curioso, come dice, di conoscere i miei sentimenti personali e i miei affetti familiari, lo invito all’indomani delle elezioni e dei commenti post elettorali a una chiacchierata, in cui potremo parlare anche della storia del Novecento, soffermandoci insieme su tutti i totalitarismi che in quel secolo hanno tremendamente segnato le vite di milioni di persone».