La Bonino scopiazza la Meloni: “Non sono Giorgia, io sono Emma”. E lancia il suo slogan sui social
Lo diciamo bonariamente. Fa un po’ ridere Emma Bonino che scopiazza il richiamo “Io sono Giorgia”, invertendolo e inserendo il suo nome, ovviamente, al posto di quello della Meloni: “Io non sono Giorgia, io sono Emma”. E questo il claim che campeggia sulle pagine social della veterana del Parlamento italiano e leader di +Europa. Non un granché, diciamolo. Un già visto. La Meloni lo ha lanciato nella forma che tanto felice impatto ha avuto in questi anni. NOn solo, ma è il titolo del suo libro che ha sbandato nella saggistica politica. Una espressione propositiva, un cui affermava cosa volessere essere e rappresentare: cristiana, donna, madre, italiana. Già affermare “Io non sono qualcosa o qualcuno” pare una rimasticatura in negativo di slogan visti e rivisti.
“Io non sono Giorgia, io sono Emma”: l'”invenzione” della Bonino
Emma Bonino spiega così questa trovata elettorale: “Credo che si possa e si debba fare campagna elettorale senza insultare gli avversari. A distinguerci – spiega Bonino nel post – bastano le idee. Io, ad esempio, non condivido una sola parola, una sola proposta della signora Meloni. E vorrei che fosse chiaro agli italiani che il 25 settembre dovranno scegliere tra due visioni di Italia”. Era già chiaro.
Bonino: “Vorrei fosse chiaro distinguere tra due visioni del mondo”
Poi inanella una serie di luoghi comuni per affermare cosa significhi il suo “non essere” Giorgia’ “Il partito della Meloni – sottolinea la leader di +Europa – ha votato contro il Pnrr in Europa e in Italia ma ora si candida a gestirne i fondi. Il mio vede nel Pnrr una straordinaria occasione per rilanciare il nostro Paese e unire ancora di più l’Europa”. Secondo punto. “Nel suo programma Giorgia Meloni dice di voler aiutare solo le donne che scelgono di non abortire. Noi – prosegue Bonino – vogliamo che tutte le donne possano scegliere se diventare madri o no di abortire nella propria regione, con un numero garantito di medici non obiettori”. E su questo aspetto la bonino deve essersi distratta. Stupisce con una come lei sia andata dietro alle nuove icone della sinistra, come Chiara Ferragni. Che sull’aborto nella Regione Marche ha detto tante fesserie, poi confutate.
Una scopiazzatura un po’ ingenua
Insomma, non occorreva certo ricalcare le orme – capovolte- di “Io sono Giorgia”. Lo slogan – che è il titolo del libro della leader di FdIebbe poi molto seguito perché ne fu fatta una versione rap che è molto girata sui social. Pertanto sembra molto puerile la scelta elettoralistica, che non sappiamo se sia farina del suo sacco o frutto di qualche genale social media manager. Lo diciamo con rispetto, dando onore al merito di avere espresso proprio in queste ore la posizione più saggia e fuori dal coro sulla vicenda del video della donna stuprata a Piacenza che ha coinvolto la leader di FdI: “Odioso è lo stupro”.