La Cina di Xi Jinping caccia 27 disegnatori di libri scolastici: immagini fuorvianti
La Cina del presidente Xi Jinping non rinuncia all’indottrinamento ideologico e così basta poco per far scattare l’allarme e muovere il Partito comunista. Un caso che sta facendo discutere è quello di 27 persone punite per le illustrazioni dei libri di testo di matematica delle elementari. A raccontare il caso è l’Ansa.it.
Cina, il caso delle immagini sui libri delle elementari
Di cosa si tratta? Le immagini pubblicate sui libri sono state bollate come “tragicamente brutte” da non “riflettere adeguatamente l’immagine solare dei bambini cinesi”. Un gruppo di lavoro del ministero dell’Istruzione ha condotto un’indagine che è durata diversi mesi e alla fine i libri sono finiti sott’accusa perché “fuorvianti” e “non belli”.
Come riporta l’Ansa.it, i testi sono stati pubblicati dalla People’s Education Press, un gruppo editoriale ufficiale, quasi dieci anni fa e, secondo quanto è emerso, sono stati utilizzati nelle scuole di tutto il Paese. Ma all’improvviso i riflettori si sono accesi su di loro.
Cina, il caso diventa virale
A far scoppiare il caso è stato un insegnante che ha diffuso le illustrazioni facendo diventare virale la vicenda. Tra le illustrazioni, finite sott’accusa, scrive l’Ansa.it ci sono «quelle di bambini con volti distorti e pantaloni gonfi, immagini di ragazzi che afferrano le gonne delle ragazze e almeno un bimbo con un apparente tatuaggio sulla gamba». Immagini a cui noi tutti siamo abituati ma che per il regime comunista cinese rappresentano una minaccia alle tradizioni.
C’è chi parla di “annientamento culturale” e chi di infiltrati occidentali
Il caso ha aperto un’ampia discussione sui social e molti utenti le hanno criticate per aver portato discredito e, come riporta il sito dell’agenzia, “annientamento culturale” in Cina. Alcuni addirittura hanno ipotizzato che fosse un lavoro frutto di infiltrati occidentali. Sul caso è intervenuto il Partito comunista e le autorità educative che hanno annunciato una revisione generale «per garantire che i testi aderiscano alla corretta direzione politica e all’orientamento al valore».
Le scuse della Casa editrice e il licenziamento
Come riporta il Corriere, il Global Times, il giornale di regime che per primo ha dato la notizia ha scritto: «Dobbiamo fornire ai nostri giovani esempi virtuosi tratti dalla millenaria tradizione cinese». La Casa editrice ha pubblicato le proprie scuse, scrive il quotidiano milanese, annunciando il ritiro dei testi e la sostituzione di tutte le immagini. Ma questo non è stato sufficiente per placare le polemiche e così tutti i funzionari e i disegnatori coinvolti nel progetto hanno perso il posto di lavoro.