M5S, Casalino non si candida. Bufera su Ferrara: è al quarto mandato, non partecipi alle parlamentarie
Niente candidatura alle parlamentarie M5S per Rocco Casalino, secondo quanto apprende l’Adnkronos. Fonti autorevoli del Movimento raccontano che lo spin doctor di Giuseppe Conte sarebbe stato fino all’ultimo indeciso. Casalino si sarebbe confrontato sul tema con diversi big del Movimento. In un primo momento, l’ex portavoce di Conte ai tempi di Palazzo Chigi era convintissimo di scendere in campo, ma in questi ultimi giorni ha prevalso la voglia di continuare ad occuparsi della comunicazione di Conte e del M5S. Da parte del leader pentastellato non ci sarebbe stato alcun intervento. Conte, viene spiegato, sta lasciando a tutti piena libertà di autocandidarsi in base al regolamento.
Paolo Ferrara, consigliere comunale, si autocandida
Paolo Ferrara, consigliere capitolino del M5S e vicepresidente dell’Assemblea capitolina, ha annunciato la sua autocandidatura che sta sollevando polemiche. “Partecipo alle parlamentarie per le prossime elezioni politiche. Voglio farmi portavoce di sempre più persone: in un momento difficile come questo, per me ha un valore enorme poter aiutare la gente portando in Parlamento una voce sincera, che viene dal basso. Metterò a disposizione del Movimento 5 Stelle e di Giuseppe Conte l’esperienza di governo maturata da consigliere comunale in Campidoglio. Sarebbe un onore immenso rappresentare il Paese!”.
Gli attivisti lo contestano in chat: viola la regola del doppio mandato
Ed è subito caos nelle chat romane del M5S, a quanto apprende l’Adnkronos. Al grillino diversi eletti ed attivisti contestano una violazione della regola del doppio mandato, blindata da Beppe Grillo e dallo stesso Conte: “Ferrara ha già svolto un ‘mandato zero’ come consigliere municipale, più altri due come consigliere comunale. Candidarlo significherebbe derogare alla regola del secondo mandato”, spiega un ‘portavoce’ off records. Interpellato in merito, Ferrara assicura di non aver infranto la regola ‘aurea’ del Movimento: “La mia prima consiliatura come consigliere municipale – si giustifica – durò un anno e pochi mesi…”.
Roberta Lombardi: per lui si tratterebbe del quarto mandato…
Roberta Lombardi non è d’accordo. “Paolo Ferrara? Trovo esecrabile che dopo essere stato beneficiario di una campagna mail di supporto della sua candidatura al Consiglio Nazionale su cui sappiamo ci sono stati esposti al garante privacy per utilizzo non consentito di dati personali, adesso ricorra pure a social del M5S Roma per una sua nuova campagna personale”.
Secondo Lombardi, inoltre, Ferrara “è doppiamente incandidabile, perché per lui si tratterebbe del quarto mandato e perché ha in corso un mandato che non termina entro il 2022, come da regolamento”. “Ovviamente non spetta a me affermarlo, ma mi sorprendo che si debba ribadire l’ovvio”, insiste l’ex deputata romana.