M5S, Conte si mette sotto la protezione di Beppe Grillo: «Faremo qualcosa insieme»
Non è un «padre padrone» come dice Alessandro Di Battista, ma è una «figura fondamentale» con la quale si «sente spesso» anche in nell’ottica di fare campagna elettorale insieme. Giuseppe Conte si piazza sotto l’ombrello protettivo di Beppe Grillo, cercando di puntellare il proprio ruolo di leader politico del M5S, rivendicando una propria autonomia decisionale. «La figura del garante rimane fondamentale, ma poi c’è una filiera ben precisa che determina la linea politica», ha detto Conte, facendo capire che a monte di quella filiera c’è lui, che ha un potere decisionale autonomo.
La rivendicazione: «Sui capilista decido io»
Così, intervistato da La7, l’ex premier ha sostenuto che sul mantenimento della regola dei due mandati, la voce di Grillo è stata «importante», ma in fondo non è stata il diktat che era parso ai più. «Abbiamo discusso di una lieve deroga a quella regola, poi abbiamo trovato una modalità diversa che realizzeremo», ha affermato Conte, aggiungendo poi che sulle liste l’ultima parola è sua. «Nel nuovo statuto – ha detto – c’è la responsabilità politica del leader nella formazione delle liste. Questo si abbina alla consultazione in rete che è una nostra caratteristica».
Conte chiede soccorso a Grillo per la campagna elettorale
Dunque, un leader vero, che però sembra aver bisogno del traino del garante. Con Grillo, ha infatti riferito Conte, «ci sentiamo spesso e troveremo il modo per fare degli interventi insieme» in campagna elettorale. Del resto, i sondaggi non sono dei più rassicuranti, specie per quanto riguarda le proiezioni sui collegi uninominali che ne assegnano zero ai Cinquestelle. L’avvocato di Vulturara Appula, però, ha provato a minimizzare. «I sondaggi – ha detto – fotografano una situazione un po’ pregressa. Quando si calcolano gli uninominali non si calcolano le persone che saranno candidate».
«Molti elettori Pd mi dicono che voteranno M5S»
«Lasciateci lavorare», è stata quindi la sua esortazione, accompagnata dall’assicurazione che non vi sarà alcune ritorno di fiamma col Pd. «Non è pensabile che ora inizi un balletto Letta-Conte. Il M5S non si presta ai balletti, è una forza politica seria», ha detto Conte, secondo il quale dicendo no all’alleanza con il Movimento «il Pd ha fatto una scelta irrazionale e incomprensibile». «Ne risponderanno agli elettori», ha commentato il leader pentastellato, aggiungendo che «molti elettori Pd mi scrivono, dicendo che voteranno Movimento 5 Stelle».
Di Battista? Conte: «Se torna, trova un Movimento diverso»
Quanto ad Alessandro Di Battista, per Conte «rimane una persona seria, un interlocutore con cui mi farà piacere avere confronti politici». Con lui, ha aggiunto, «ho avuto un paio di colloqui lunghi, gli ho spiegato – ha raccontato Conte – che se oggi dovesse entrare nel Movimento troverà un Movimento diverso, un’architettura statutaria ben precisa e distinzione dei ruoli».