Meloni conquista gli inglesi: «Ma quale fascista, vogliamo una leader come lei». Parla Farrell
The Spectator, giornale conservatore britannico, ha intervistato Giorgia Meloni. Il titolo dell’intervista, firmata da Nicholas Farrell, giornalista inglese che vive in Italia è Is Giorgia Meloni the most dangerous woman in Europe?, ovvero: «È Giorgia Meloni la donna più pericolosa in Europa?». «Bastava conoscere la linea del giornale – scrive Libero – o avere minimi rudimenti d’inglese. E invece a Repubblica hanno creduto che l’articolo (…) fosse un attacco alla leader di Fratelli d’Italia». Nella didascalia relativa al pezzo, ricorda infatti il quotidiano milanese, si leggeva ieri su Repubblica: «Meloni, giudicata “la donna più pericolosa d’Europa».
Meloni, l’intervista di “Libero” a Farrel
A questo punto Libero ha intervistato Farrell. Gli chiedono: il suo non era un pezzo contro la Meloni? «Sicuro. Secondo Repubblica – risponde Farrell – io avevo giudicato la Meloni “la più pericolosa in Europa”. Ma non hanno capito niente. Io ho solo posto la domanda che si pongono tanti in Europa: è lei la donna più pericolosa in Europa? E l’ho posta perché la stampa internazionale la giudica leader di estrema destra. E mio scopo era capire quale fosse la verità, in modo onesto».
«Solo a ridosso delle elezioni la sinistra e i media le danno della fascista»
Il giornalista poi nel corso dell’intervista osserva: «A me sorprende che in Italia, quando non ci sono elezioni, nessuno parli della Meloni come fascista, ma come esponente di centrodestra. Solo a ridosso delle elezioni gran parte dei media e la sinistra le danno della fascista. È una schizofrenia incomprensibile. E la stampa internazionale segue gli allarmi della sinistra italiana senza guardare i fatti. Cosa c’è di fascista nel programma di FdI? Ed è per caso fascista chiudere le frontiere ai clandestini?».
«I primi cretini sono quelli che accusano la Meloni di essere razzista»
La leader di FdI ha detto «Per me i razzisti sono dei cretini». «A mio avviso– puntualizza Farrell – i primi cretini sono quelli che accusano la Meloni di essere razzista». La convince l’immagine della Meloni come conservatrice? «La stampa anglosassone – risponde – fatica a considerarla tale (…). A mio avviso, invece, la Meloni è una sincera conservatrice. È esponente di un conservatorismo alla Scruton che dice sì al libero mercato, a condizione però che non distrugga le comunità e la patria. Ma ciò non c’entra nulla col fascismo. Del resto, il fascismo inizia e finisce come un movimento di sinistra. La Le Pen un po’ lo evoca, avendo un programma economico molto statalista e molto di sinistra. Ma la Meloni cosa c’entra con quella storia? E poi, pensare che voglia instaurare la dittatura è un’idea semplicemente ridicola».
«I lettori sono entusiasti»
E quando gli chiedono come è stato accolto il suo articolo sulla Meloni dall’opinione pubblica inglese risponde: «Le reazioni dei lettori sono state entusiaste. La maggior parte dei commenti dice “Ma che donna meravigliosa! Vogliamo una leader come lei anche in Inghilterra”, “È una vera conservatrice, a differenza dei nostri”, e ancora “È ovvio che questa donna non abbia nulla di fascista”. Più chiaro di così…». Tentare un paragone con la Thatcher è azzardato? «Non è come la Thatcher, perché lei era liberista al 100%. La Meloni mi ricorda piuttosto Britannia, figura mitica della Gran Bretagna, esempio di donna tosta. O Buddica, la regina britannica che difese la sua terra dall’invasore».