Meloni sul podio social: nel “sentiment positivo” al 60%, verso il sorpasso su Draghi
A meno di un mese dal voto, Giorgia Meloni vede la vetta del sentiment social dei leader, con il 60,57%. La leader di FdI, con il +1,40% su base settimanale, vanta il trend di crescita maggiore rispetto agli altri. Resta per ora in testa Mario Draghi con un dato del 61,03% anche se in flessione rispetto alla settimana precedente (-0,13%).
Nella top five troviamo poi al terzo posto Giuseppe Conte, con il 57,67% (+0,79%), seguito da Silvio Berlusconi (+0,62%) – entrambi gli ex premier alla quarta settimana consecutiva di incremento del sentiment positivo – e da Emma Bonino, quinta con il 50,49% (+0,17). E’ quanto emerge dal report sui leader realizzato in esclusiva per Adnkronos da Spin Factor, società leader a livello nazionale nella consulenza strategica politica e istituzionale attraverso Human, la propria piattaforma di web e social listening realizzata con algoritmo a base semantica italiana. L’analisi è stata effettuata monitorando post e commenti in relazione alle elezioni politiche e ai temi di maggiore interesse sulle principali piattaforme di social network tra il 22 e il 28 agosto 2022.
Meloni vede il sorpasso su Draghi nel sentiment positivo
Gli altri leader hanno tutti un sentiment positivo inferiore al 50%: al sesto posto Carlo Calenda 46,27% (+0,66%) che dopo tre settimane interrompe il trend negativo e riprende a salire. Al settimo Enrico Letta con il 46,12% e il calo più forte tra i leader con il -1,27%, seguito da Matteo Salvini con il 44,10% (-0,41%) e Luigi Di Maio stabile in ultima posizione al 41,12% (-0,97%). Tra i temi più discussi online troviamo al primo posto l’economia con il 22,75%, seguita dal turismo 17,58%. Solo terze le elezioni con il 17,06%. Entra in classifica la scuola con il 12,93%. A chiudere la top five l’ambiente con il 9,31%. Interessante anche analizzare quali sono le parole più digitate nelle conversazioni legate a politica ed elezioni. I leader con le maggiori citazioni sono Giorgia Meloni, Matteo Salvini ed Enrico Letta.
“Questa è la settimana fondamentale per il posizionamento che leader e partiti si porteranno addosso fino alla fine della campagna elettorale. Non a caso negli ultimi giorni Giorgia Meloni – che sapientemente ha lasciato passare gran parte di agosto senza stressare oltremodo l’elettorato – ha ripreso a spingere e il suo sentiment positivo ha avuto un balzo importante che la avvicina, mai come prima, a Mario Draghi, che invece ha una lieve diminuzione associata essenzialmente alla forte preoccupazione degli italiani sul caro energia”. E’ il commento di Tiberio Brunetti, fondatore e amministratore di Spin Factor.
In crescita anche Silvio Berlusconi, in calo Letta
“Va sottolineata la crescita di Giuseppe Conte che ha ricompattato militanti e supporter – dopo settimane di scissioni e polemiche – e sta riuscendo bene a rivendicare alcuni risultati bandiera ottenuti dal Movimento 5 Stelle al Governo, reddito di cittadinanza su tutti. Operazione che invece sembra non essere riuscita a Luigi Di Maio, che non è riuscito fin qui a dare una identità definita al suo Impegno Civico”, prosegue Brunetti, che osserva: “Notiamo comunque una crescita maggiore da parte dei leader – come Silvio Berlusconi – che da un lato motivano fan e supporter con post identitari e motivazionali e dall’altro provano a parlare a potenziali elettori con proposte costruttive e concrete. Calano invece – come nel caso di Enrico Letta – quelli che puntano principalmente sulla contrapposizione con i competitor”.
L’analisi di Spin Factor: “In questi giorni si giocano i milioni di voti degli indecisi”
Secondo il fondatore di Spin Factor “bisogna considerare che ci troviamo in un momento di grande incertezza. Usciamo da una pandemia, abbiamo una guerra in corso in Europa. Il tema più discusso è l’economia, in cui registriamo una forte preoccupazione sulla sostenibilità delle tasse e sull’aumento vertiginoso dei costi energetici. Gli italiani vogliono essere rassicurati da leader che dimostrano serietà e che propongono soluzioni efficaci e veloci. Il tempo verbale con cui declinare gli impegni deve essere non più il futuro, ma il presente. È subito, ad esempio, che si attendono risposte sull’aumento delle bollette. E’ in questi giorni che si giocano i milioni di voti degli indecisi e la possibilità di recuperare chi è orientato all’astensione. Non con la polarizzazione tra chi è peggio. Non con il litigio via Twitter. Può recuperare o consolidare chi ha dimostrato nel tempo di essere credibile, di meritare dunque la fiducia con i fatti”.