Pronto a patteggiare cinque mesi Allen Weisselberg, il capo della finanza della Trump Organization
Sarebbe pronto a patteggiare nell’inchiesta penale a suo carico per frode fiscale Allen Weisselberg, che è stato per molto tempo a capo delle operazioni finanziarie della società di Donald Trump.
L’accordo che sarebbe stato raggiunto per il patteggiamento prevede che l’ex-dirigente della Trump Organization sia condannato a cinque mesi di detenzione ma non dovrebbe prevedere una collaborazione da parte di Weisselberg nelle varie inchieste che si concentrano sull’ex-presidente e le sue società.
La Trump Organization e Weisselberg sono stati incriminati lo scorso anno dalla Procura federale di Manhattan per uno schema teso a nascondere pagamenti dei dirigenti all’erario.
L’inchiesta è autonoma rispetto a quella, civile, condotta dall’Attorney general di New York, sempre per frode fiscale, relativa ad un sistema di manipolazione della valutazione delle proprietà per ottenere vantaggi con il fisco e con la banche.
La scorsa settimana Trump è stato chiamato a deporre e di fronte ai procuratori newyorkesi ha invocato il Quinto emendamento per non rispondere alle loro domande.
L’ex-presidente, che durante la campagna elettorale del 2016 aveva detto che solo chi è colpevole ed i mafiosi invocano il Quinto emendamento, era intenzionato quindi a rispondere alle domande ma, poi, ha dichiarato di aver deciso di non rispondere quando, due giorni prima, si sono presentati alla sua residenza di Mar a Lago decine di agenti federali dell’Fbi per perquisirla e sequestrare documenti nell’ambito di un’altra inchiesta resa a far sul trasferimento di documentazione dalla Casa Bianca che Trump, da presidente, ha declassificato.
Secondo il Dipartimento della Giustizia che Biden ha affidato a un suo fedelissimo, Trump non aveva il potere di declassificare quella documentazione e, quindi, per questo, è scattata l’inchiesta, la perquisizione e il sequestro.
Ma appare evidente che i blitz fanno parte di una vera e propria offensiva contro Trump lanciata dai democratici per azzopparlo politicamente e impedirgli di presentarsi alla prossima tornata elettorale.