Raggi fuori dalla lista, Conte punta su Chiara Appendino e a meno di sorprese si libera di Di Battista
Non solo Rocco Casalino. Anche Alessandro Di Battista non sarebbe tra i candidati 5 Stelle alle parlamentarie. L’ex deputato romano per ora non commenta ma, a quanto si apprende, non avrebbe formalizzato la sua iscrizione al Movimento per partecipare al voto online previsto dopo Ferragosto. Fino a venerdì Di Battista non si era ancora iscritto al M5S: e la possibilità di effettuare l’iscrizione era inibita nei giorni in cui le candidature sono state aperte (il termine scadeva alle 14 di oggi). Ergo, l’ex parlamentare non è candidabile tramite piattaforma.
Per Di Battista possibile ripescaggio
Tuttavia resta aperta la possibilità per Di Battista di un eventuale ‘ripescaggio’ tra i capilista che saranno scelti dal leader Giuseppe Conte. Niente chance per Virginia Raggi, come rimarcato dallo stesso Conte stamane a ‘Radio Capital’: “Raggi rientra nel vincolo del doppio mandato”, ha detto Conte, sottolineando come l’ex sindaca capitolina sia attualmente “presidente della commissione dell’Expo” e stia “combattendo delle battaglie importanti a Roma”. Lei non commenta, per ora, e si limita a inviare via Twitter un “in bocca al lupo” a tutti i candidati alle parlamentarie del Movimento.
Virginia Raggi esclusa per la regola del doppio mandato
Se davvero Di Battista non dovesse essere ripescato e con l’eslcusione di Virginia Raggi dalle liste, Conte in pratica si sbarazza di due personaggi che possono fare ombra alla sua leadership.
Si candida invece l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, che oggi debutta su Tiktok e lo fa parlando di donne e parità di genere. “Pari opportinità significa parità sociale, parità professionale, parità salariale”, sottolinea Appendino seduta su una panchina di un giardino cittadino ricordando che “nel 2020 sono andati in fumo 444 mila posti di lavoro e il 73% apparteneva alle donne. In Italia il part time forzato colpisce il 70% delle donne. Sono dati drammatici – osserva – per questo bisogna lottare affinché nella nostra società ci sia una vera, effettiva, parità di genere tra uomini e donne , quindi nelle realtà economiche, politiche, sociali, associative, sindacali del nostro Paese”.
Appendino chiamata da Conte
Sarebbe stato proprio Conte ad insistere con Chiara Appendino per una sua candidatura. Per i fatti di piazza San Carlo – sottolinea Il Giornale – ha ottenuto finora una condanna in primo grado, il giudizio è ancora in corso ma per lo statuto del Movimento 5 stelle non sarebbe comunque un ostacolo alla candidatura, perché si tratta di un reato con colpa e non con dolo. Su questo fatto dal Movimento 5 stelle sono voluti essere molto chiari nel momento in cui è stata annunciata la candidatura: “Non c’è stato nessun provvedimento ad personam per far sì che si potesse candidare. È sempre stato così, i reati colposi non valgono“.