Rampini: “La sinistra ha stufato con le polemiche sulla fiamma”. Ma Boldrini, Calenda e Crisanti…
“Avete stufato“. Un Federico Rampini sobrio ma ultimativo dice la sua a Veronica Gentili, conduttrice di Controcorrente su Rete 4. Dove ti giri c’è fiamma. Giri canale e si dibatte del simbolo di Fratalli d’Italia, questione che sta colpevolmente surclassando ogni dibattito serio e realistico sui programmi dei partiti che si sfideranno il 25 settembre. Ok, il centrosinistra ha poche frecce puntute per il suo arco elettorale. Se non usa il fascismo e la fiamma a sproposito come può a chiamare a raccolta la crociata contro Giorgia Meloni? Finalmente qualcuno da sinistra spariglia nei dibattiti televisivi. E’ il caso di Federico Rampini editorialista e scrittore che ha le idee molto chiare e a Controcorrente non ha usato giri di parole: “La polemica sulla fiamma di Fratelli d’Italia non appassiona gli italiani”.
Rampini stronca la tattica della sinistra sulla fiamma nel simbolo di FdI
Con poche parole il giornalista del Corriere ha fatto a brani la propaganda del centrosinistra e del Pd in testa. Da settimane non solo la sinistra attaccano costantemente Giorgia Meloni proprio sul simbolo del partito. Nonostante le spiegazioni sul fatto che la fiamma col fascismo non c’entri, a FdI non si risparmia nulla. E la “fiamma”, tiene banco. Un male. Rampini ha voluto mettere a parte la conduttrice e gli ascoltatori di un’opionione che è abbastanza comune: agli italiani interessano i programmi elettorali: come di combatterà l’inflazione, il caro bollette, l’emergenza energetica, tra le altre cose. Mentre le risposte della sinistra e degli opininisti dem in studio sono stucchevolmente ancorate a questioni formali e mai sostanziali. Basta, non se ne può più è l’invito non tanto criptico di Rampini.
Boldrini, Crisanti e Calenda fanno cadere le braccia
Quindi ha tagliato corto: “Il tema di un governo forte è stato affrontato da uomini di destra e da uomini di sinistra come Craxi o Matteo Renzi. Il tema di un premierato forte non c’entra nulla col fascismo e quindi credo anche che parlare della fiamma non sia d’interesse per gli elettori”. Applausi. Eppure c’è chi da questo orecchio sensato non ci sente. Fanno cadere le braccia alcune dichiarazioni sulle agenzia di stampa di queste ore. La Boldrini va nella preistoria e si attacca al video di oltre 20 anni fa citato oggi sulla Stampa: ‘“Nel 1996 Giorgia Meloni affermava che ‘Mussolini è stato un buon politico’. E la dittatura, le leggi razziali, la guerra, la distruzione del Paese: tutti elementi di buona politica? La fiamma di Salò arde ancora, il 25 settembre spegniamola con il voto”. Da non credere.
Crisanti “esordisce” nella polemica anti-Meloni
Calenda le fa eco: “La gente vota Meloni e non la fiamma? Se votasse Meloni, non metterebbero la fiamma. La verità è che è molto equivoco il rapporto della Meloni con il fascismo”. Un sillogismo lunare “regalato” agli ascoltatopri di “Start” su Sky Tg24. E’ da ridere che anche il virologo neo candidato nel Pd fa l’antifascista. “La Meloni sta facendo uno sforzo importante per smarcarsi dall’eredità del fascismo. Spero per il bene dell’Italia che lo faccia in buona fede”, sentenzia Andrea Crisanti, ospite di ‘Agorà Estate’ su Rai3. Ci uniamo al grido di Rampini: gli italiani non neposso no più.