Salvini asfalta la Fornero in tv. La prof: studi. E lui: lo dica a chi si spacca la schiena da una vita

26 Ago 2022 16:41 - di Giulia Melodia
Fornero

Sembra di essere tornati a due anni fa, invece l’intervista in cui Elsa Fornero dà del «piccolo uomo» a Matteo Salvini è solo di ieri. Il risentimento politico della ex ministra del Lavoro nei confronti del leader leghista evidentemente non solo nel tempo non è ridimensionato, ma addirittura continua a manifestarsi in tutto il suo coinvolgimento emotivo, rinverdito con un insulto che più che sul dato politico, infierisce sul personale. Mentre Salvini, al contrario, incassato il colpo con eleganza – complice un fioretto che confessa a Del Debbio di aver fatto per non trascendere contro detrattori molesti e avversati scorretti – sceglie di replicare sul tema in oggetto. Senza replicare a tono, come forse in molti si sarebbero aspettati, ma colpendo e affondando con stile la Fornero autrice dell’ennesimo colpo basso.

Pensioni, ennesimo scontro Fornero-Salvini: aspro battibecco a distanza tra i due

E allora, sarà che si perdona, ma non si dimentica, questa mattina il leader della Lega torna sul pezzo, e a margine di un appuntamento a Napoli dichiara: «Il primo provvedimento che Salvini porterà in Consiglio dei ministri, se gli italiani ci voteranno, è l’azzeramento della legge Fornero e l’avvio di quota 41». E ancora: «L’azzeramento della legge Fornero fa bene a Napoli e fa bene a tutta Italia. Mandare in pensione chi lavora da 41 anni significa aprire quegli spazi di lavoro ai giovani che altrimenti vivono di precariato a vita». Insomma, se la Fornero ha un chiodo fisso su Salvini, il numero uno del Carroccio ha punto cardine in programma su cui ribadisce di voler far leva da subito: azzerare subito la legge dell’ex ministro montiano e varare una riforma del sistema previdenziale che parta dall’annullamento strutturale e meticoloso nel dettaglio del prototipo forneriano.

E oggi Salvini incalza: «Il primo atto della Lega sarà stop Fornero e avvio quota 41»

Non un restyling, insomma, ma un cambiamento radicale sul fronte delle uscite anticipate, strutturato su Quota 41. Ossia: poter andare in pensione dopo 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Una proposta che torna a far inorridire la Fornero, solerte nello sfidare il suo avversario con l’ennesima invasione di campo (e di campagna elettorale) e l’ultimo duello tv (per quanto a distanza). Nella puntata d’esordio della nuova stagione di Dritto e Rovescio su Rete 4, infatti, Salvini si è dovuto sorbire il centesimo pistolotto della professoressa, concentrato in un videomessaggio in cui l’ex ministro del Lavoro, ha attaccato il leghista, bacchettandolo con parole dure: «Si fermi, studi e rifletta». Stroncando peraltro la proposta di Salvini con un’affermazione inquietante: «Quota 41? Gli anziani lavorino di più».

L’attacco della prof in un videomessaggio in tv: «Salvini è un piccolo uomo»

Dopo un bel respiro profondo per evitare di replicare a tono e mal celati sospiri di insofferenza, Salvini prova a replicare. Contenendo tutto il suo disappunto. E spiegando nel merito delle recriminazioni, quanto e perché siano inconciliabili le sue posizioni da quelle dell’accademica irriverente. «Vorrei che la signora Fornero non parlasse a me… Dovrebbe fare questa filastrocca a una donna che lavora in una Rsa da 40 anni e ha la schiena rotta. A un metalmeccanico che da una vita si alza alle 6 per andare in fabbrica. O a un agricoltore che da 40 anni sale tutti i giorni su un trattore». Poi la stoccata finale: «Chi sceglie la signora e il Pd sappia che da gennaio si va in pensione a 67 anni dai 62 di oggi» (ma questo è un messaggio rivolto agli elettori)…

E il leader leghista replica: chi sceglie Fornero e Pd…

Quindi, sempre Salvini aggiunge e conclude: «Penso che andare in pensione dopo aver versato 41 anni di contributi. Dopo essersi alzati alle 6 della mattina per 41 anni, non sia un privilegio, ma un sacrosanto diritto acquisito». Un diritto che il numero uno della Lega ha fatto valere anche ai tavoli sindacali, sottolineando come la sua proposta per il nuovo piano previdenziale sia stata condivisa anche da loro: «Sai chi dice che questo è un progetto giusto? – è l’inciso conclusivo di Salvini rivolto al conduttore –. Non io. Lo dicono anche Cgil, Cisl e Uil, i sindacati. E la Cgil ha addirittura detto che quota 41 nel 2023 costerebbe poco più di un miliardo e trecento milioni di euro. E qui ricordo i 9 miliardi spesi per il reddito di cittadinanza». Fornero asfaltata, colleghi e sostenitori zittiti…

 

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