Santoro: «Provo smarrimento, votare per me sarà come giocare al vecchio Totocalcio»

29 Ago 2022 11:14 - di Giorgia Castelli
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«Abbandonati alla periferia della politica, così da non poter interferire con il potere. Umiliati nell’esercizio del nostro diritto fondamentale, espropriati della possibilità di scegliere i nostri rappresentanti, indicati dai partiti senza tenere in alcun conto i territori. Mi sento come se avessi subito un furto in casa». Lo dice Michele Santoro in un’intervista a La Stampa. E sottolinea che si avvicina a queste elezioni con «un profondo smarrimento, mai provato in via mia».

Santoro: «Sarà come giocare col vecchio Totocalcio»

Quindi non andrà a votare? «Ci andrò, eserciterò il mio diritto come forma di opposizione, ma questo senso di frustrazione resterà intatto, perché sarà un po’ come giocare al vecchio Totocalcio. Ognuno farà i conti con la propria coscienza e deciderà se astenersi o far prevalere ancora una volta la maledizione del voto utile. Il problema, però, va affrontato: ormai metà della popolazione non partecipa alla vita politica, come se non si aspettasse più niente. Un vuoto pericolosissimo, che amplia le diseguaglianze».

Santoro su Conte: «La sua strategia non sarà sufficiente per il futuro»

Gli chiedono: lei voleva provare a creare un nuovo soggetto politico, l’obiettivo è solo rimandato? «Credo che in Italia – risponde – si avverta forte l’esigenza di un partito che non c’è, che sappia rappresentare le persone partendo dalle loro condizioni di vita. Non voglio fondare nulla, ma provare a rispondere a questa domanda e verificare la possibilità di aggregare chi si sente come me». Con Giuseppe Conte non siete riusciti a trovare un percorso comune: «Avrei voluto un confronto, lui ha preferito tentare una sorta di ritorno alle origini del Movimento, senza aprirsi all’esterno, pur di costruire un partito intorno alla sua leadership. Farà i conti con il risultato elettorale: la sua strategia non sarà sufficiente per il futuro. Io, comunque, sono disponibile a interloquire con tutti».

Letta? «Ha rotto con M5S…»

E su Letta:  «Credo che nemmeno lui tra un mese passerà sotto l’Arco di trionfo, non si è capito cosa avesse in mente: ha buttato a mare la possibilità di un’alleanza repubblicana e antifascista, rompendo con i 5 stelle, poi non ha dato vita a un progetto politico coerente. È una delle poche cose su cui sono d’accordo con Calenda. E non riesco a capire cosa separi Calenda e Renzi da Letta, se non le diatribe di potere».

 

 

 

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