Simboli non ammessi: Palamara, De Magistris e “Italiani con Draghi” trombati prima del voto
Sono 14 i contrassegni depositati al Viminale che non sono stati ammessi alle elezioni politiche: tra i simboli bocciati, quella dell’ex presidente dell’Anm Luca Palamara ‘Palamara Oltre il Sistema’, il simbolo ‘Italiani con Draghi – Rinascimento’, Up di De Magistris. Fuori anche il simbolo di Dino Giarrusso.
Tra i simboli non ammessi anche la Democrazia cristiana
In particolare, i 14 contrassegni depositati non ammessi alle elezioni sono: Partito Liberale Italiano, Movimento Politico Libertas, Sud chiama Nord (che faceva riferimento all’ex grillino Dino Giarrusso e che è stato ritirato), Partito Pensionati al Centro, Democrazia Cristiana, Pensiero e Azione Ppa, L’Italia s’è desta, Lega per l’Italia, Partito Federalista Italiano, Movimento per l’instaurazione del socialismo scientifico cristiano- No alla cassa forense, Democrazia Cattolica Liberale, Palamara oltre il Sistema, Italiani con Draghi Rinascimento, Up con de Magistris.
De Magistris ha presentato due simboli, quindi è ancora in lizza
L’ufficio stampa di Unione Popolare rende tuttavia noto che il simbolo presentato al Viminale – Unione Popolare con de Magistris- e per il quale si stanno raccogliendo le firme è stato regolarmente ammesso. Il secondo simbolo ‘Up con de Magistris‘ era stato presentato anche in funzione di un ricorso ancora pendente sull’esenzione della raccolta delle firme: questo non è per il momento stato ammesso dal Ministero.
Italiani con Draghi non ammesso perché viola la regolamentazione di trasparenza
Sul simbolo con il nome del presidente del Consiglio era nato un vero e proprio giallo. La presentazione del simbolo ‘Italiani con Draghi. Rinascimento’ è un’iniziativa che “non ha nessuna avallo” da parte del premier Mario Draghi, di cui lo stesso presidente del consiglio ”non era al corrente”. Con queste parole da Palazzo Chigi avevano commentato la presentazione del simbolo col nome del premier presentato al Viminale. La presentazione di un simbolo che riporta un nome senza il consenso del diretto interessato viola la regolamentazione di trasparenza. Di conseguenza, il simbolo è stata annullato dal ministero dell’Interno e non ammesso.
Giarrusso ha ritirato il suo contrassegno Sud chiama Nord
Particolarmente singolare la vicenda del ritiro del simbolo della ex Jena Giarrusso. Il 13 agosto un “doppio” logo di “Sud chiama Nord” era stato presentato al Viminale: “De Luca Sindaco d’Italia – Sud chiama Nord” e “Sud chiama Nord – Giarrusso”, scelto dal parlamentare europeo ex Movimento 5 stelle, il cui idillio con Cateno De Luca, sindaco di Messina, si è interrotto bruscamente all’inizio di agosto. Da qui il ritiro del simbolo da parte dello stesso Giarrusso.