Taiwan, dalla Cina sanzioni alla Pelosi. Giappone in allarme: «Pechino mina la pace»
L’escalation per ora si limita ai toni e alle iniziative diplomatiche. Ma trattandosi della Cina preoccupano anche in questa forma. Pechino ha fatto sapere di aver applicato non meglio specificate sanzioni alla speaker del Congresso Usa, Nancy Pelosi, per la sua recente visita a Taiwan, che la Cina considera solo una «provincia ribelle». Le sanzioni – ha spiegato il ministro degli Esteri del regime cinese – colpiscono anche «i suoi familiari più prossimi». Pechino ha definito la visita della politica americana «una grossolana interferenza» negli affari interni cinesi.
La Cina contro la speaker Usa: «Grossolana interferenza»
Il regime, infatti, non ha mai fatto mistero di considerare l’esistenza stessa di Taiwan come repubblica autonoma alla stregua di una ferita all’integrità nazionale. Recandosi nella capitale Taipei, sottolinea il ministro degli Esteri del governo di Xi Jinping, la Pelosi ha «interferito seriamente con il principio di una sola Cina». E «minacciato gravemente la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan». Insomma, una «smaccata provocazione», cui Pechino ha subito reagito con esercitazioni aero-navali nelle acque al largo di Taiwan. Ma non è l’unica ritorsione annunciata dalla Repubblica popolare.
Convocato l’ambasciatore giapponese
Una seconda iniziativa diplomatica investe infatti il Giappone. Il ministro degli Esteri cinese ha consegnato una protesta formale all’ambasciatore del Sol Levante sulla falsariga di quanto accaduto ieri con i Paesi del G7 e i rappresentanti della Ue. Analoghe le motivazioni: si tratta di Paesi che avevano chiesto alla Cina di fermare le maxi-manovre militari. La notizia della convocazione dell’ambasciatore di Tokyo a Pechino arriva infatti dopo che il premier giapponese Fumio Kishida – che ha incontrato Pelosi alla sua ultima tappa del tour in Asia – ha confermato la richiesta di «stop immediato alle esercitazioni» intorno a Taiwan. «Il comportamento della Cina – ha detto Kishida all’agenzia Kyodo – ha un impatto grave sulla pace e sulla stabilità della regione e del mondo».