Zingaretti (prima di mandare tutti a casa) firma tre concorsi a Ferragosto: 600 posti in Regione
«Candidato alla Camera a Lazio 1. Ora con tutta la passione possibile apriamo insieme una grande battaglia. Per un futuro di opportunità e non di paure. Prima le persone». Con questo tweet, Nicola Zingaretti ha dato il via alla campagna elettorale. Ma non è l’unica firma importante apposta dal governatore del Lazio in questi giorni. Ne sanno qualcosa i dipendenti della Regione Lazio, mobilitati dallo stesso esponente dem per un’ondata di assunzioni: tre maxi concorsi per centinaia di persone da assumere e da svolgere (per una “singolare” combinazione) in piena campagna elettorale.
Ne dà notizia oggi Libero. «La sorpresa – scrive Francesco Storace – è avvenuta ieri mattina, 16 agosto: sul bollettino ufficiale della regione tre concorsi per seicento aspiranti al lavoro. Entro fine settembre le domande per 40 posti come assistente di area tecnica al Nue – 112, 295 per i centri per l’impiego come “esperto mercato e servizi per il lavoro”, e altri 249 come assistente mercato e servizi per il lavoro, sempre per i centri per l’impiego». Tre concorsi prima della legislatura che, maliziosamente, inducono a ipotizzare a una norma elettorale.
Dietro i tre concorsi di Zingaretti una mossa elettorale?
«La norma – ricorda l’articolo – afferma che costituisce titolo preferenziale per vincere il concorso aver “prestato lodevole servizio a qualunque titolo, per non meno di un anno, nell’amministrazione che ha indetto il concorso”. Che è appunto la Regione Lazio. E il pensiero malizioso corre a tanti membri delle segreterie politiche e degli assessorati in smobilitazione per le elezioni». Non solo, prosegue Storace: «I magnifici seicento saranno decisi dalla commissione esaminatrice che sarà nominata dal direttore del personale. Prevedendo diverse migliaia, se non decine di migliaia, di partecipanti ai tre bandi, è da immaginare che tutto possa arrivare poco prima o poco oltre la data di svolgimento delle stesse regionali, quando la nuova amministrazione post Zingaretti non potrà fare altro che prendere atto dell’ultimo capolavoro del governatore. E cuccarsi i nuovi innesti sul groppone».