Alla sinistra non resta che Peppa Pig con le mamme gay per attaccare FdI e urlare alla censura
Attualmente la Rai non può trasmettere gli episodi di ‘Peppa Pig’ che vedono l’ingresso nel cartone animato di un personaggio con due mamme. La Rai, infatti, che acquista il cartone animato per bambini dal 2008, ha acquistato anche la serie che contiene gli episodi in questione, a quanto apprende l’Adnkronos. Viale Mazzini non ha attualmente i diritti di trasmissione in chiaro, perché non sono ancora arrivati a scadenza i diritti per la trasmissione esclusiva su pay tv acquistati da Disney. Il responsabile cultura di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone, aveva definito “inaccettabile la scelta degli autori del cartone animato di inserire un personaggio con due mamme. Ancora una volta – aveva aggiunto – il politicamente corretto ha colpito e a farne le spese sono i nostri figli. Ma i bambini non possono essere solo bambini? Per questo – aveva concluso – chiediamo alla Rai, che acquista i diritti sulle serie di ‘Peppa Pig’ in Italia col canone di tutti gli italiani, di non trasmettere l’episodio in questione su nessun canale o piattaforma web”.
Gli episodi con le due mamme gay di “Peppa Pig” e l’intervento di Mollicone
Si sono scatenate le ire funeste di coloro che perseguono l’indottrinamento gender anche dei più piccoli. Si butta a capofitto Fratoianni di Sinistra italiana, alleato di Letta: “Fdi non ha di meglio da fare che prendersela con Peppa Pig. Una notizia per loro: le famiglie arcobaleno esistono e fanno parte della vita di tutte e tutte noi. Oscurarle significa vivere fuori da questo mondo. Chiedere la censura preventiva ci ricorda chi sono. #diritti #LGBT”. Così Nicola Fratoianni su twitter. Adirato per la mancata messa in onda di un cartone diffuso a livello platenario e dunque formidabile testimonial – negli episodi cobn le due mamme lesbiche- è Zan: “Fratelli d’Italia lancia l’allarme, un nuovo nemico assedia la nazione: è Peppa Pig”. C’è poco da fare gli spiritosi.
Zan, Fiano e Fratoianni cavalcano il caso Peppa Pig
“Il problema non è #PeppaPig – – lo zittisce il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. – E nemmeno l’omosessualità ma l’indottrinamento dei bambini, dal web ai cartoni, per disperdere la loro identità sessuale. Il problema è il sistema, non l’episodio”. Nessuno intnde negare nulla, si tratta di consentire ai bambini in età ancora molto infantile di non essere indottrinati. Lo spiega bene anche Isabella Rauti a una sinistra a cui non pare vero strepitare e farne un caso politico in assenza di altri argomenti. “Fratelli d’Italia da tempo denuncia il tentativo di indottrinamento da parte dei sostenitori delle teorie gender, di cui il ddl Zan è stato uno degli esempi più evidenti- spiega la senatrice di FdI- . Adesso registriamo un’ulteriore offensiva utilizzando i famosi personaggi, amati dai bambini, per fare propaganda gender. E’ il caso del cartone animato Peppa Pig dove gli autori hanno deciso di inserire un personaggio con due madri. Una scelta inaccettabile e riguardo alla quale mi auguro la Rai non vorrà prestarsi per fare da megafono a quantomai discutibili ideologie“.
Rampelli e Rauti: il problema è l’indottrinamento dei bimbi non Peppa Pig
“Per quanto ci riguarda – aggiunge – ribadiamo il diritto dei bambini ad essere considerati come tali ed a non essere strumentalizzati; inoltre riteniamo che abbiano il diritto ad avere un padre e una madre e un modello di famiglia naturale tradizionale che per noi rappresenta un valore da difendere, custodire e tutelare”.
Fiano scomoda il Medioevo
Si getta nella polemica contro la sua “rivale” nel collegio milanese il dem Emanuele Fiano per offendere ancora un po’. “Fantastica Rauti. Come fai a dire che i bambini con due mamme (o due papà) sono un’ideologia? Esistono e vanno rispettati, non discriminati. Voi volete farci tornare al Medio Evo”. Così su Twitter il deputato democratico Emanuele Fiano. Il tema è un altro ed è l’indottrinamento in tenera età e no il riconosce a vari modelli familiari.