Alpini al contrattacco. Partono le denunce per diffamazione dopo che la sinistra ha infangato le penne nere
Dopo la gogna ingiustificata gli Alpini passano al contrattacco. La sinistra li ha additati come ubriaconi, molestatori e stupratori durante i giorni dell’Adunata nazionale a Rimini dello scorso maggio. E ora l’Ana (Associazione nazionale Alpini) si prende la sua rivincita. Dopo che l’unica denuncia presentata è stata archiviata.
Sono quattro, fin qui, le persone individuate e denunciate per diffamazione dai legali dell’Ana, riferisce Il Resto del Carlino.”A due il provvedimento è già stato notificato, agli altri arriverà a giorni– precisa Massimo Cortesi, portavoce di Ana– Le persone querelate sono un politico, un giornalista e due soggetti che hanno offeso il corpo e l’associazione, rappresentando tutti gli alpini come ubriaconi e molestatori. Ma siamo solo all’inizio”.
L’unica denuncia presentata era stata quella di una 26enne di Rimini. Aveva raccontato di essere stata seguita, accerchiata e strattonata da tre uomini di mezza età con il cappello da alpini vicino a piazzale Fellini durante il pomeriggio del 7 maggio, mentre passeggiava con un’amica. La Procura di Rimini ha aperto un’indagine cui ha fatto seguito l’archiviazione”per l’impossibilità di identificare i molestatori”.
Anche il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad osserva che c’è stata una strumentalizzazione infondata sull’adunata degli Alpini a Rimini prima ancora che iniziassero le indagini.”Anziché discutere e affrontare un dibattito serio– osserva il sindaco di Rimini sempre al Resto del Carlino – la vicenda è stata trasformata in un calderone mediatico, colpevolizzando tutto il corpo degli alpini senza distinzioni, equivocando tra i termini segnalazioni e denunce”. A soffiare sul fuoco in particolare il gruppo femminista ’Non una di meno’. Una polemica sbagliata per il sindaco, cui si accodarono subito però il Pd e Enrico Letta.