Anche Bossi è stato eletto: il Viminale aveva sbagliato i conti. Per la sinistra mai una gioia
L’ultimo smacco per i sinistri, che si erano consolati con la sua mancata elezione è arrivata pochi minuti fa: ieri non c’era nell’elenco del Viminale, ma oggi risulta eletto Umberto Bossi nel collegio plurinominale di Lombardia 2 (Varese). E’ quanto risulta dal sito Eligendo del Viminale.
Immediato il commento del leader della Lega Matteo Salvini. «Il Viminale riconta le schede e corregge degli errori: «Umberto Bossi è eletto in Lombardia. Quante parole al vento…».
Poco prima Roberto Calderoli aveva anticipato perché Bossi sicuramente andava ripescato, evidenziando l’errore del Viminale. “Il ministero dell’Interno nell’attribuzione provvisoria dei seggi dei collegi plurinominali ha preso un granchio clamoroso. Non lo dico per contestarli, ma solo perché in autotutela, fino a quando il dato non diviene definitivo, possano ancora correggerlo”.
Calderoli aveva anticipato il risultato del Viminale
“Vi spiego da dove nasce l’errore. Tutto è corretto – spiega – fino all’attribuzione dei seggi delle coalizioni a livello nazionale, ovvero sulla base della cifra elettorale nazionale di coalizione dei partiti che abbiano superato l’1%. L’errore nasce dal passaggio successivo dove la cifra elettorale di coalizione nella circoscrizione deve comprendere anche i partiti che hanno superato l’un per cento anche quando questi non hanno raggiunto il tre per cento perché questo dice la legge, cosa che loro non hanno fatto sottraendo già a livello circoscrizionale la lista di Più Europa, creando una serie di seggi deficitari che coinvolgono 13 circoscrizioni su 28″.
“La ripartizione finale dei seggi ai singoli partiti che abbiano superato il 3 per cento è stata fatta in maniera corretta, ma purtroppo l’errore è a monte. Io di leggi elettorali magari non ne capisco tanto, ma fino a questo punto ci arrivo… poi io confesso di essere in conflitto di interessi perché in base alla corretta applicazione della legge, se questo errore venisse corretto, allora Umberto Bossi tornerebbe in Parlamento. E comunque questa mia osservazione viene confermata tra l’altro dal verbale di domenica 4 marzo 2018 delle operazioni dell’ufficio elettorale nazionale della Cassazione, basta andare a vederlo…”, aveva concluso il vicepresidente del Senato anticipando la correzione del Senato.