Bassetti stronca Speranza: «Flop IV dose sotto l’ombrellone, e ora non c’è un piano per l’autunno»
Negli ultimi mesi soprattutto, Matteo Bassetti non ha certo lesinato critiche a Speranza e all’esecutivo di cui fa parte. Ha denunciato uno «spettacolo indegno della politica». Ha evocato lo spettro «del ridicolo» sulle misure e contro-misure varate dall’esecutivo. E ha bocciato il governo Draghi per una gestione della pandemia affidata al ministro Speranza. Appena pochi giorni fa, poi, tornando sull’argomento, ha affilato gli artigli con cui ha inferto l’ultimo affondo al ministro della Salute, rilanciando polemiche e preoccupazioni in merito a un possibile ritorno dell’obbligo di mascherina fra i banchi all’avvio dell’anno scolastico. Senza mancare di sottolineare in rosso l’eventuale errore di una simile disposizione da parte dell’esecutivo e degli uffici di Lungotevere Ripa. Sentenziando duramente: «Via l’obbligo delle mascherine e via l’obbligo del distanziamento», ha decretato il governo. Mentre nei giorni scorsi il ministro Speranza ha paventato un ritorno all’utilizzo del dpi, affermando che, se la situazione epidemiologica cambierà, le mascherine torneranno a essere obbligatorie. Commentando quindi in ultima analisi: «Sono veramente imbarazzato. E altro non dico»…
Bassetti sferza Speranza e il governo: «Flop quarta dose sotto l’ombrellone, e ora siamo senza un piano per l’autunno»
Oggi, infine, più adirato e polemico che mai, il virologo del San Martino di Genova torna a scagliare i suoi strali contro l’esecutivo e una sorta di improvvisazione declinata a un allarmismo a orologeria che proprio non gli fa tornare i conti. Tanto da dichiarare: «La sensazione è che non c’è un piano preciso del ministero della Salute per la nuova campagna vaccinale anti-Covid. Che arriva nel momento peggiore: con la corsa al voto del 25 settembre e un ministro della Salute che sta finendo il suo mandato. Si parla solo di elezioni e zero di campagna vaccinale. Ci vorrebbe un ministro che detti l’agenda, ma non c’è». Non solo. «Era ampiamento atteso che la quarta dose sotto l’ombrellone sarebbe stata un fallimento – aggiunge l’esperto da Genova –. E i numeri oggi lo dimostrano».
La priorità secondo Bassetti: «Quarta dose a over 60 e fragili ritardatari, gli altri dopo»
Una tirata d’orecchie a ministro e governo di cui è emanazione, che il direttore di Malattie infettive del nosocomio ligure aggiorna a quelle che per lui dovrebbero essere le istruzioni per l’uso prioritarie. Così, parlando all’Adnkronos Salute, il virologo ribadisce con tanto di calcolo proporzionale: «La raccomandazione per la quarta dose con vaccini aggiornarti dovrebbe essere indirizzata con priorità al 70% degli over 80. All’80% di over 70. E per il 95% di over 60 che non hanno fatto la quarta dose. Per queste persone “ritardatarie” – rilancia Bassetti – la vaccinazione deve essere la priorità assoluta. Ci vuole priorità assoluta in questo mese di settembre e finire per ottobre. Poi tutti gli altri, compresi gli operatori sanitari, si vaccineranno. Ma non c’è una priorità assoluta».
Bassetti polemico con Speranza, tra recriminazioni e istruzioni per l’uso
Il riferimento specialistico dell’esperto – con tanto di polemica politica non proprio tra le righe – è chiaramente alla circolare del ministro della Salute Speranza su vaccini bivalenti, (Wuhan/Omicron 1), che saranno somministrati a giorni in Italia come dose di richiamo. E che include oltre gli over 60 e i fragili, anche operatori sanitari, operatori e ospiti delle strutture residenziali. «Ora – aggiunge l’infettivologo – c’è da mettere in sicurezza con la dose di richiamo aggiornata chi non ha fatto quarta dose quando andava fatta. Le categorie in più previste dalla circolare, dagli operatori sanitari alle donne in gravidanza, possono farlo anche dopo. Oggi abbiamo la priorità per over 60 e fragili». Tanto che, Bassetti conclude: «Gli anziani over 60 e i fragili devono avere un accesso migliore ai centri vaccinali. Queste persone – suggerisce e conclude il virologo – andrebbero chiamate e magari il vaccino dovrebbe essere portato a casa o nella farmacia più vicina al domicilio. Se sapremo vaccinare la stragrande maggioranza di loro, l’autunno sarà più tranquillo».