“Bella Ciao” sarà imposto ai concorrenti di X Factor: la profezia “rosso shocking” di Rolling Stone

17 Set 2022 14:12 - di Vittorio Giovenale
Rolling Stone, X Factor

Su Rolling Stone Italia, l’edizione nostrana della famosa rivista musicale internazionale, spunta la profezia “rosso shocking”:  “Bella Ciao” sarà imposta ai concorrenti della nuova edizione di X Factor.

Una provocazione firmata a quattro mani da Alberto Piccinini, giornalista del Manifesto e Giovanni Robertini, già redattore della trasmissione L’infedele di Gad Lerner nonché collaboratore di alcune edizioni del Primo Maggio di San Giovanni.  «A occhio mi sembra una giuria di centro-sinistra – scrive l’ex redattore di Lerner – Fedez modello Mélenchon, pop-hoolista per i diritti civili, Ambra in quota PD, Dargen D’Amico con i Radicali della Bonino e Rkomi forse per la scheda bianca. Ma da ottobre può cambiare tutto e aspetto solo di sapere quale dei quattro giudici assegnerà a un suo cantante Bella ciao».

Rolling Stone sputa veleno contro la Pausini

Coglie la palla al balzo il giornalista del “quotidiano comunista”, per articolare uno stucchevole pianto antifascista. «La Pausini ripete esattamente quello che è stato preparato in trent’anni di martellamento continuo: Bella ciao è divisiva, è di sinistra, si presta a strumentalizzazioni. Bella ciao? La filastrocca che cantavano i bambini delle elementari in gita? “Divisiva” e “strumentalizzazioni” sono il vocabolario del phascismo, siamo d’accordo. La cosa che mi fa davvero arrabbiare è che di canzoni divisive ne avrei almeno venti, meglio di Bella ciao. Mai sentito cantare sulle note dell’inno polacco “La classe operaia compagni all’attacco / stato e padroni non la possono fermar”? Ecco. Invece mi tocca difendere Bella ciao, i Modena City Ramblers, non posso credere che i phascisti sappiano chi sono stati Giovanna Daffini o Cesare Bermani. Amen. All’arrivo del fascismo vero i nostri nonni ascoltavano in segreto il jazz negroide e fuorilegge. Noi cosa ascolteremo di tanto proibito? La sigla di Peppa Pig?».

Un articolo scritto forse prima della presa di posizione di Eros Ramazzotti, concorde con la Pausini. Non a caso due artisti di grande successo mondiale: tra i pochi che possono permettersi il lusso di non avere bisogno dell’approvazione di Rolling Stone. A proposito, tra i pezzi più cliccati sul sito della rivista musicale, c’è questo: Capovilla scatenato su Laura Pausini: «Senza storia, senza dignità, senza niente di niente se non il conto in banca». E se lo dice il celeberrimo Capovilla

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