Berlusconi: “Letta ha i giorni contati. E Giorgia non ha bisogno dei miei consigli in politica estera”

19 Set 2022 18:40 - di Elsa Corsini

Enrico Letta disorientato, Carlo Calenda velleitario, Giuseppe Conte smemorato. Ne ha per tutti Silvio Berlusconi che a sei giorni dalle urne, intervistato a Telelombardia, fa il punto sullo stato di salute del campo avversario. Sul leader dem non ha dubbi. “Tutti i suoi progetti di alleanze sono svaniti. Conduce a una sicura sconfitta un partito che gliene chiederà conto, Cerca di darsi un profilo di sinistra del quale non è intimamente convinto neanche lui”.

Berlusconi: Letta è disorientato e ha ragione

Del resto – continua con un pizzico di veleno – non invidio chi deve guidare oggi un Partito come quello democratico, in piena crisi di nervi. Perché sta per perdere il potere che ha gestito per oltre 10 anni senza aver mai vinto le elezioni. Il Cavaliere non è più tenero con il leader di Azione. “È semplicemente velleitario. Si autodefinisce terza forza pur essendo il quarto gruppo. Pensa di essere l’ago della bilancia e sarà invece del tutto ininfluente”. Poi la stoccata finale: “Guarda a sinistra ma si illude di prendere i voti della destra”.

Conte dimentica il nostro contributo per il Pnrr

Al capo dei 5Stelle invece affibbia l’aggettivo di smemorato. “Si è dimenticato, per fare campagna elettorale, del leale appoggio e della costruttiva collaborazione che gli abbiamo garantito in Italia e soprattutto in Europa. Pur essendo all’opposizione, quando si trattava di fronteggiare la pandemia e di ottenere le risorse per il Pnrr”. Sono arrivati 200 miliardi, quasi 3500 euro per italiano. “Pensa davvero di essere stato lui? Pensa davvero che questo sarebbe stato possibile senza l’opera di persuasione che Antonio Tajani e io abbiamo svolto fra i colleghi leader del Ppe, a partire dalla signora Merkel?”.

“Giorgia non ha bisogno dei miei consigli”

Passando in casa, l’ex premier smonta la narrazione della sinistra sull’ambiguo posizionamento internazionale di FdI. “Giorgia, come qualunque altro leader del centro destra fosse chiamato a quel compito non avrà bisogno dei miei consigli. Sa benissimo – aggiunge – che l’Europa e l’occidente sono il nostro grande, insostituibile punto di riferimento”.

Guerra, se me lo chiedessero mi attiverei

Quanto alla sua ipotetica mediazione nel conflitto russo-ucraino Berlusconi torna a spiegare la sua strategia ricordando la svolta epocale del suo governo nei rapporti con Putin. “Io non mi sono offerto di fare nulla. Ho solo detto, rispondendo a una domanda, che se mi venisse chiesto di occuparmi di questa vicenda, e se fosse coinvolta anche la signora Merkel, di fronte all’orrore della guerra non mi sottrarrei dal fare un tentativo”.

Draghi ha fatto bene a non farsi strumentalizzare

Un ultimo passaggio su Mario Draghi che la sinistra ancora vuole tirare per la giacca. “Ha fatto bene a non farsi strumentalizzare. La sinistra, come fa spesso, ci ha provato. Hanno provato addirittura a convincere l’Italia che la responsabilità della caduta di Draghi sia nostra. E non sia del M5S, alleati del Pd, che lo hanno fatto cadere, mentre noi gli abbiamo chiesto di andare avanti fino a fine legislatura”. Oggi Draghi – ha continuato Berlusconi – si affanna a dire a tutto il mondo che l’Italia è un Paese stabile ed affidabile e lo sarà anche in futuro, chiunque vinca le elezioni. “Così parla un italiano, una persona responsabile che ama il suo Paese. Il Partito democratico invece lo smentisce ogni giorno, annunciando il tracollo dell’Italia dopo la vittoria del centro destra. Non hanno davvero nulla in comune”.

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