Bossi non è stato eletto: dopo 35 anni resta fuori dall’Aula. Salvini: nominiamolo senatore a vita
Nell’elenco di chi torna, di chi entra e di chi lascia il Parlamento, la novità che più salta all’occhio riguarda Umberto Bossi, rimasto fuori dall’Aula dopo 35 anni adesso è ufficiale: il fondatore della Lega è rimasto fuori dall’Aula. Candidato nel collegio plurinominale di Varese, il senatur non risulta eletto per un complicato gioco di resti. «È il famoso flipper, mi sembra strano per i numeri di rappresentanza, ma dobbiamo verificare», aveva detto nelle scorse ore Fabrizio Cecchetti, capogruppo lombardo della Lega. E oggi, a controlli effettuati, il padre nobile del Carroccio – che era il primo nella lista proporzionale del partito per la Camera a Varese, dove però la Lega non ha ottenuto alcun seggio – il nome di Bossi non compare tra gli eletti.
Bossi resta fuori dal Parlamento
E così, dopo 35 anni, lo storico senatore leghista sarà escluso dal Parlamento italiano a causa del «flipper» che scatta nella ripartizione dei seggi tra i partiti. Il nome di Bossi non compare tra gli eletti nel proporzionale pubblicati sulla piattaforma Eligendo del ministero dell’Interno. La sua circoscrizione, Lombardia 2, è l’unica dove il Carroccio non ha eletto nemmeno un deputato. La cabala di numeri nella ripartizione dei seggi tra i partiti non gli è stata favorevole. A spiegarne il perché entrando nel merito dei meccanismi elettorali ha provveduto Paolo Feltrin, politologo, già docente di scienza della politica all’Università di Trieste, che dalle colonne de Il Giorno ha esplicitato le conseguenze dell’effetto flipper.
Il senatùr vittima dell’effetto flipper
«Si prende il totale dei voti validi, a livello nazionale per la Camera e a livello regionale per il Senato, e si dividono per il numero dei seggi disponibili. Il risultato è la soglia che i partiti devono raggiungere per avere diritto ad un seggio». E sarebbe proprio durante questo passaggio che si palesa quello che l’esperto definisce “effetto flipper”. «Qui c’è un triplo passaggio: questo comporta il flipper. Cioè vinco in una regione e ottengo il seggio dall’altra. Per essere chiari: se io ho diritto a 3,7 seggi, è evidente che non posso prendere lo 0,7 di un candidato. Devo trovare un’altra regione in cui piazzare quel resto». E in alcuni casi proprio questa procedura potrebbe spiegare l’esito negativo di alcune prove, come nel caso di Umberto Bossi.
Bossi senatore a vita? La proposta di Salvini
Un’amara parabola, quella del senatur, protagonista dell’ascesa del partito negli anni Ottanta, quando era entrato per la prima volta in parlamento nel 1987. Mentre nel 1994 era stato tra i protagonisti del primo governo Berlusconi. Un epilogo che in pochi si sarebbero aspettati. E a cui Matteo Salvini propone in queste ore un’alternativa: «Bossi senatore a vita? Sarebbe il giusto riconoscimento dopo trentacinque anni al servizio della Lega e del Paese. Porterò avanti personalmente, sicuramente con l’appoggio non solo della Lega ma di tantissimi italiani, questa proposta».