Caro bollette, Pepe (FareAmbiente): “Colpa anche degli ambientalisti del no a tutto”
“Il Mite ha pubblicato le linee guida per risparmiare sul gas. Queste raccomandazioni su come risparmiare energia mi sorprendono un po’ come tecnico. Come presidente di FareAmbiente è dal 2011 che predico che bisogna fare di più per il settore energetico, cominciando dall’educazione”. Lo afferma Vincenzo Pepe, presidente di FareAmbiente, che spiega: “Bisogna sapere da dove viene l’energia, quali sono le tecniche di produzione, come si fa efficienza e come si fa realmente risparmio energetico. Queste norme diffuse dal Mite sono tardive. FareAmbiente è stata la prima associazione ambientalista a dire sì per il referendum al nucleare e che era sbagliato negare l’innovazione tecnologica, negare la ricerca sul nucleare, chiudere e smantellare le facoltà di fisica nucleare”.
Pepe (Fareambiente): “Siamo uno dei pochi Paesi senza un piano energetico”
“Un errore – prosegue il presidente di Fareambiente – perché la ricerca sul nucleare era utile non solo per la medicina e quindi per salvare la vita delle persone, ma anche per produrre energia, come già stanno facendo la Finlandia, la Francia e che si apprestano a fare molti Stati europei. Eravamo consapevoli che l’80% del nostro fabbisogno energetico viene dall’estero e ci rende fragili economicamente e politicamente. Oggi alcuni esponenti politici danno tutta la colpa a Putin. Ma si sapeva bene che affidarsi ad un solo fornitore di gas, ci avrebbe portato a questa situazione. Il caro gas – sottolinea il Presidente di FareAmbiente – è il risultato dell’ideologia fondamentalista degli ambientalisti del no, del no all’eolico, del no al nucleare, che ci ha portato ad un’arretratezza del nostro Paese. Siamo uno dei pochi Paesi che non ha un piano energetico e non insegna educazione ambientale e all’energia nelle scuole. Alla luce del dramma economico che stiamo vivendo mi chiedo anche se le sanzioni siano effettivamente valide per ostacolare la Russia o se queste sanzioni stiano danneggiando solo noi” conclude.