Controffensiva ucraina: le forze di Kiev a 50 km dal confine russo. Mosca: “Solo una ritirata strategica”
A 200 giorni dall’inizio della guerra, la controffensiva ucraina comincia a dare i suoi frutti. Le forze dell’Ucraina sono infatti avanzate a nord di Kharkiv fino a 30 miglia (circa 50 chilometri) dal confine con la Russia e stanno premendo anche a sud e a est nella stessa regione. Lo ha reso noto il comandante in capo ucraino, generale Valeriy Zaluzhny che ha aggiunto: “L’Ucraina continua a liberare i territori occupati dalla Russia”, ha scritto su Telegram.
“Le Forze Armate continuano a liberare i territori occupati dalla Russia. Dall’inizio di settembre, più di 3000 chilometri quadrati sono stati restituiti al controllo dell’Ucraina”, ha rivendicato inoltre su Facebook Zaluzhny. “Sono orgoglioso e grato a ogni militare ucraino. Ho l’onore di combattere fianco a fianco con voi. Memoria eterna a coloro che sono morti nelle battaglie per l’Ucraina!”, ha scritto.
Controffensiva ucraina: da settembre riconquistati più di 3000 chilometri quadrati
“Nelle ultime 24 ore, le forze ucraine hanno continuato a ottenere risultati significativi” nella loro avanzata “nella regione di Kharkiv. La Russia ha probabilmente ritirato proprie unità dall’area, ma i combattimenti proseguono intorno alle città strategicamente importanti di Kupiansk e Izyum”. A scriverlo, nell’ultimo aggiornamento diffuso dal ministero della Difesa di Londra, è l’intelligence britannica.
Le truppe ucraine continuano ad avanzare e consolidare le posizioni sul fronte meridionale. Lo riporta Ukrinform citando il comando operativo ‘Sud’ dell’esercito ucraino: “Sono in corso battaglie di posizione, che portano all’avanzata delle truppe e al consolidamento dei territori. Il nemico preferisce il combattimento di controbatteria, cercando di evitare il contatto diretto. Il nemico subisce perdite e si ritira”, ha riferito il comando operativo, spiegando che ieri le truppe russe hanno lanciato 20 attacchi aerei sulle posizioni ucraine lungo la linea di contatto e nei territori adiacenti. In risposta, le forze armate ucraine hanno colpito le aree con maggiore concentrazione di armi e attrezzature nemiche vicino a Nova Kakhovka e Prydniprovske, nonché i depositi di munizioni intorno e nella città di Kherson.
“È il momento migliore per rilanciare una proposta di pace”
Ieri le truppe russe hanno ucciso 10 civili nella regione di Donetsk, riferisce sempre Ukinform citando una dichiarazione del capo dell’Amministrazione militare regionale, Pavlo Kyrylenko, pubblicata su Telegram: “Il 10 settembre i russi hanno ucciso 10 civili nella regione di Donetsk: quattro a Pokrovsk, tre a Krasnohorivka, due a Bakhmut e uno a Raihorodok. Altre 19 persone sono rimaste ferite”. Come ha osservato Kyrylenko, è attualmente impossibile stabilire il numero esatto delle vittime a Mariupol e Volnovakha. Ha inoltre sottolineato che “ogni crimine sarà punito”. Nell’ultima settimana 10.060 persone hanno lasciato la regione del Donetsk nell’ambito dell’evacuazione obbligatoria.
“La controffensiva ucraina nella zona di Kharkiv è una cosa seria, sia dal punto di vista strategico che politico”, osserva il portavoce del “Comitato fermare la guerra”, Gianni Alemanno. L’ex sindaco di Roma chiede nella sua nota: “Non sarebbe proprio questo il momento di rilanciare una proposta di pace dell’Europa verso la Russia? Per trovare un compromesso onorevole tra Russia e Ucraina e porre fine a questa guerra maledetta?”.