Crosetto: «Testa bassa e lavorare, Meloni lo sta già facendo. Al governo solo i migliori, non il Cencelli»
La riflessione è «tecnica», non «politica»: la manovra deve essere inviata a Bruxelles entro il 16 ottobre, quando il nuovo governo ancora non sarà insediato, per questo è necessario che si instauri una collaborazione con quello uscente. Guido Crosetto l’ha detto la sera stessa della vittoria e lo ribadisce oggi, in quell’ottica di «responsabilità» che è la cifra di FdI e di Giorgia Meloni e che sarà anche alla base della formazione del nuovo esecutivo: non «con in mano il manuale Cencelli», ma «scegliendo le migliori energie italiane».
Crosetto: «Meloni è già al lavoro. Di tempo non ce n’è»
Meloni, ha chiarito Crosetto in un’intervista al Messaggero, «per come la conosco è già a lavoro». «Di tempo non ce n’è, bisogna partire a testa bassa pensando alla responsabilità di guidare il Paese», ha ricordato, facendo l’esempio della legge di bilancio: «Va presentata alle Ue entro il 16 ottobre. Se non lo fa l’attuale governo, cosa che mi pare Draghi non sia intenzionato a fare, spetterà al nuovo esecutivo, che però arriverà probabilmente tra oltre un mese. Dunque bisogna pensare a una sorta di cammino parallelo per prepararsi».
La necessità di «una totale collaborazione del Mef» sulla manovra
Chiarendo che il suo «è un parere tecnico il mio, senza alcuna valenza politica», Crosetto ha quindi sottolineato che «è difficile pensare, considerati i tempi strettissimi, che non si cominci a lavorare da subito a un atto fondamentale come il bilancio dello Stato, pur non essendoci ancora un nuovo governo. Penso sia necessaria una totale collaborazione degli uffici del Mef e della Ragioneria: va trovato un modo di interagire per il bene dell’Italia. Al momento nessuno conosce lo stato reale dei conti». Dunque, anche il ragionamento sulla manovra si inserisce nella cornice dell’interesse generale che è il faro di FdI, che già declinato nell’esperienza della “opposizione patriottica” ora si afferma in un’ottica di governo.
Le idee chiare su come affrontare lo «tsunami» della crisi energetica
Meloni, ha ricordato Crosetto, ha le idee chiare sulle emergenze che incombono su imprese e famiglie come uno «tsunami», a partire dal caro bollette. «Occorre fare tutto ciò che si può e anche su questo Giorgia Meloni è stata chiara: disaccoppiare il prezzo della luce e del gas, imporre un tetto al costo in bolletta, cercare di fissare un prezzo europeo, incentivare le riconversioni etc». Lo scostamento di bilancio resta escluso, perché «dobbiamo restare con i piedi per terra». «Dunque le soluzioni sono due. La prima: la Ue fa un intervento come quello del Pnrr, facendo debito comune e aiutando i singoli Paesi com’è avvenuto per la pandemia. Oppure Bruxelles ci permette di utilizzare i miliardi di fondi europei non spesi della programmazione settennale o quelli nazionali aggiuntivi previsti per il Pnrr, per interventi di messa in sicurezza economica e sociale».
La chiamata alla responsabilità dell’opposizione
Crosetto, quindi, ha ribadito l’auspicio che lo spirito di responsabilità muova anche le altre forze politiche, «in modo che in una fase di emergenza tutti remino nella stessa direzione. Chi è all’opposizione deve farlo in modo non pregiudiziale e strumentale, privilegiando l’interesse generale del Paese e il senso delle istituzioni. Le faccio un esempio: se a causa della mancanza di gas il governo fosse costretto a fare razionamenti, un’opposizione seria comprende che non c’è altra via e non attacca, mentre un’opposizione pregiudiziale incita alla rivolta. Temo, valutata la qualità di alcuni personaggi politici, che prevarrà questo secondo approccio». Meloni farà la sua parte, ma senza arretrare rispetto a ciò che è necessario al Paese, come nel caso delle riforme, per le quali «ha proposto la bicamerale». «Questo resta l’obiettivo», ha sottolineato Crosetto, «ma la riforma va fatta e in tempi ravvicinati. L’Italia ha bisogno di governabilità e stabilità», quindi eventualmente «andrà bene anche una riforma votata da un’ampia maggioranza parlamentare».
Crosetto: «Al governo le energie migliori, non il manuale Cencelli»
E i rapporti con gli alleati, in queste ore così sotto i riflettori per i nuovi equilibri? «Non penso ci saranno problemi, sono convinto che tutti diano per scontato che il nome da fare a Mattarella sia quello di Giorgia Meloni. Tutti hanno capito il messaggio arrivato dagli elettori», ha sottolineato Crosetto. La composizione del governo potrebbe servire a «pacificare gli alleati?», ha quindi chiesto Alberto Gentili, che firma l’intervista. «Se qualcuno pensa di fare il nuovo esecutivo con in mano il manuale Cencelli o piantando bandierine di partito su sedie e seggiole, secondo me fa un grosso errore. Si andrebbe incontro al disastro. Il governo Meloni dovrebbe essere costruito scegliendo le migliori energie italiane. Ogni partito dovrebbe caricarsi la responsabilità di indicare le migliori persone che ha per ciascun dicastero. Poi si pescherà in quelle rose di nomi che potranno essere politici o tecnici. Ma – ha precisato Crosetto – è solo una mia idea nulla di più».