
De Magistris senza casa non si arrende al flop (1,4%) e sogna di battere le destre: “Inizio straordinario”
L’ottimismo della volontà o la forza della disperazione. Luigi De Magistris, sonoramente sconfitto dalle urne e fuori dal Parlamento, non si rassegna. L’ex sindaco di Napoli deve accontentarsi di un misero 1,4% per la sua nuova creatura, Unione popolare, composta da Dema, Potere al Popolo e Rifondazione comunista. Un risultato ampiamente al di sotto delle speranzose aspettative di raggiungere la soglia di sbarramento. Eppure l’ex pm parla del flop come di un successo potenziale. È convinto che per Unione popolare ci sarà un futuro splendente, capace addirittura di battere le destre. E di competere alla nascita di un campo aperto di sinistra.
De Magistris non molla: inizio straordinario
Perdente anche nella sua Napoli, dove l’ex pm ha i legami più forti, si atteggia a statista visionario. Tradito anche dalla Calabria, dove ha vissuto e lavorato come pubblico ministero. E dove evapora il consenso ottenuto alle regionali, passando dal 16% al 2,27. A nulla è valso l’endorsement del compagno d’Oltralpe Jean-Luc Mélenchon, sottratto qa Conte. Eppure, intervistato dall’Adnkronos, De Magistris parla di “inizio inizio straordinario”. “Abbiamo dato il massimo, però non c’era lo spazio per andare oltre. Ma siamo stati dei visionari. Anche se il risultato è stato al di sotto del nostro auspicio, per via del poco tempo necessario a farsi conoscere, noi non molleremo”. La mission è impegnativa: “Costruiremo un campo aperto e saremo determinanti nella sconfitta delle destre”.
“Avevamo il programma elettorale migliore”
A due giorni dalla batosta elettorale l’ex sindaco si dilunga sul miracolo di essere riuscito in pochi giorni a mettere su una lista ed essere arrivati alle elezioni. “Una lista non seconda a nessuno per storie individuali e collettive”. E giù con l’elenco dei record, incompresi dai cittadini. “Avevamo, e lo dico con umiltà, il programma migliore di questa campagna elettorale. Scritto coinvolgendo persone, intellettuali, ricercatori, professori, militanti, giovani che da tempo erano disgustati o comunque lontani dalla politica”.
“Ora dobbiamo organizzarci sui territori”
Insomma il progetto è bello, anche se incompreso. E l’ex leader arancione non intende mollare. Di fronte al tempo tiranno (noi pensavamo di farci trovare pronti a primavere”) non poteva andare meglio. Ora si torna al lavoro, annuncia un De Magistris baldanzoso. “Ora ci dobbiamo organizzare sui territori, organizzare un gruppo dirigente, delle forme partecipative. Credo che alla fine si debba creare una fase congressuale che porti alla nascita di un nuovo soggetto politico che già c’è ma non era organizzato. Per ora è stato tutto spontaneismo elettorale”. L’ex pm punta ad aggregare una maggioranza ambientalista, pacifista, di sinistra (di rottura ma anche di governo) “che non è certo quella dell’1,5% o quella racchiusa nei fondatori di Unione Popolare”.
“Saremo determinanti per battere le destre”
De Magistris sogna ad occhi aperti “una casa per tutti quelli che continuano a riconoscersi in una casa. Perché le sinistre hanno perso tutte, il M5S ha dimezzato i voti (ed è tutto da vedere se è una forza di sinistra), il Pd è uscito a pezzi”. Fuori dal palazzo ma determinanti: la tesi fa un po’ sorridere, ma la fantasia di De Magistris, unita all’eloquio, è senza confini. Finita la stagione ‘né di destra né di sinistra’, dice, Unione Popolare sarà determinante nella sconfitta delle destre.