È morta Lydia Alfonsi, il volto dell’eroina classica, regina degli sceneggiati tv degli anni d’oro Rai
È morta Lydia Alfonsi, e con lei il mondo del teatro e della televisione d’autore, perde una delle sue protagoniste più raffinate e intense. Regina indiscussa sul piccolo e grande schermo come sulla ribalta, che ha legato il suo nome soprattutto al periodo d’oro degli sceneggiati televisivi Rai in bianco e nero. L’attrice è morta ieri (mercoledì 21 settembre) all’età di 94 anni a Parma, città dove era nata il 27 aprile 1928. La sua ultima apparizione l’ha vista eccellere ancora una volta nel cameo del film di Roberto Benigni La vita è bella (1997), dove ha interpretato il ruolo dell’editrice Guicciardini.
Addio a Lydia Alfonsi, regina degli sceneggiati tv del periodo d’oro
Oggi, nel giorno del suo addio, ci piace ricordarla in bianco e nero, in abiti con corsetti e gonne voluminose. Immortalata in pettinature retrò e sospiri d’altri tempi, in un momento di quelle sue performance istrioniche che tanto hanno dato e lasciato in eredità al mondo della recitazione. All’epoca degli sceneggiati tv, quando per spunti letterari, confezione spettacolare e una regia che tutto puntava – a suon di primi e primissimi piani – sulle interpretazioni di attori professionisti che in teatro si erano fatti le ossa e che in tv avevano trovato il loro piccolo mondo antico da raccontare e far rivivere. Un universo artistico che la Rai degli anni d’oro mise a disposizione del grande pubblico, intrigato da drammi letterari, personaggi popolari, eroine epiche e prodi protagonisti maschili alle prese con avventure leggendarie.
Nel suo sguardo quello delle eroine di sempre e di donne d’altri tempi…
Una scena che, dopo un’intensa attività teatrale e cinematografica, Lydia Alfonsi conquistò e sublimò in una notorietà d’altri tempi, soprattutto per le sue drammatiche interpretazioni dei teleromanzi degli anni Sessanta. E allora, si rivelò al grande pubblico televisivo nel 1960 come protagonista de La Pisana, sceneggiato tratto da Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, realizzato dalla Rai per celebrare il centenario dell’Unità d’Italia. Ha poi interpretato gli sceneggiati tratti da opere letterarie come Mastro Don Gesualdo (1964), dal romanzo di Giovanni Verga. Luisa Sanfelice (1966), dal testo di Alexandre Dumas. E Il segreto di Luca (1969), dall’opera di Ignazio Silone.
I classici della letteratura la sua fonte d’ispirazione e di successo
Lydia Alfonsi fece le prime esperienze dilettantistiche come attrice a Parma con il gruppo teatrale “Gioventù studentesca“. E poi con la compagnia filodrammatica “Gli amici della prosa“, con la quale mise in scena Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello. Con questa commedia partecipò a un concorso nazionale a Pesaro, dove fu premiata come migliore attrice protagonista e dove fu notata dal regista Anton Giulio Bragaglia, presente in giuria e che la scritturò nella sua compagnia. Il suo esordio teatrale come attrice professionista avvenne nel 1946, con Anna Christie di Eugene O’Neill, per la regia dello stesso Bragaglia.