Energia, Rampelli: «Prima di chiedere risparmi ai cittadini, si chieda ai gestori di rinnovare le reti»
Indurre i gestori a rinnovare le reti di distribuzione, dare sostegno a famiglie e imprese, riattivare le estrazioni e separare il prezzo del gas da quello dell’energia. È Fabio Rampelli a illustrare alcune delle misure per far fronte alla crisi energetica e delle quali sarebbe opportuno dibattere più che dello scostamento di bilancio, rispetto al quale «potrebbero non bastare 100 miliardi se non si arresta prima la speculazione».
Rampelli: «Lo Stato aiuti le famiglie e induca i gestori a rinnovare le reti»
«Ci sarà probabilmente una stagione di austerità, però – ha sottolineato Rampelli – è paradossale che il risparmio lo si chieda al singolo cittadino nella sua quotidianità perché è innanzitutto lo Stato che deve indurre i grandi gestori di energia a rinnovare le proprie vecchie reti di distribuzione, deve varare leggi per eliminare gli sprechi e indurre l’Europa a collegare tutte le reti per consumare meno energia». «Poi – ha proseguito Rampelli – occorre intervenire per dare sostegno a famiglie e imprese. In questi anni FdI è stata all’opposizione e ciò che hanno fatto quelli che hanno governato è stato terribile. Sono stati chiusi i rubinetti delle piattaforme estrattive nel mare Adriatico mentre le ha aperte la Croazia, pescando dagli stessi giacimenti».
La necessità di riattivare le piattaforme estrattive
«Riattivando le piattaforme estrattive bloccate da Draghi e Conte – ha chiarito il vicepresidente della Camere – potremmo avere gas domestico in quantità notevole, tra i 220 e i 300 miliardi di metri cubi. Aggiungendo il gas dell’Arzebaijian e quello dell’Algeria potremmo affrontare la transizione ecologica in autonomia dal gas russo. Con il disallineamento di cui si parla in questi giorni si deve invece separare il prezzo del gas dal prezzo dell’energia prodotta dalla altre fonti e quindi occorre bloccare profitti enormi e inaccettabili da parte dei gestori dell’energia».
Perché lo scostamento di bilancio non può essere la soluzione
Quanto allo scostamento di bilancio, Rampelli ha ricordato che «non siamo convinti che possa essere la soluzione, perché se c’è una speculazione sul prezzo del gas che parte dalla borsa di Amsterdam significa rischiare di vanificare qualunque cifra si disponga nello scostamento di bilancio. Potrebbero non bastare 100 miliardi, se non si arresta prima la speculazione. Si dovrà intanto intervenire con i fondi disponibili nel bilancio dello Stato e fare un intervento a ristoro delle aziende».