Fisco, la stangata corre veloce. Il governo Draghi presenta il conto, 20 milioni di cartelle in arrivo

2 Set 2022 8:55 - di Bianca Conte
Fisco

Il lento commiato di Mario Draghi da Palazzo Chigi si sta traducendo in una fulminante resa dei conti fiscale, tradotta in spedizioni solerti di cartelle esattoriali con gli arretrati dovuti e di ingiunzioni congelate durante il Covid. Un dramma per chi alla pandemia ha già pagato un tributo altissimo in termini di fatturato. Una catastrofe se consideriamo che per saldare il debito col fisco c’è anche meno tempo. Già perché, come sottolinea Libero in un ampio servizio esplicativo, « da qui a fine anno il Fisco notificherà al popolo almeno 4 milioni di cartelle esattoriali. Trentatremila al giorno. Quasi 1.400 all’ora. Ventitré al minuto. Alla batosta vanno aggiunti i 10 milioni di buste verdi già recapitate da settembre 2022 a oggi, e un altro milione di avvisi verranno spediti nel 2023: Agenzia delle entrate ed enti vari hanno pronta la documentazione».

Il fisco chiede il conto: in arrivo 20 milioni di cartelle esattoriali

Una vera e propria offensiva fiscale che mette in seria difficoltà famiglie e piccole imprese, cittadini a cui proprio in queste settimane i membri dell’esecutivo in carica stanno chiedendo il voto, fiducia e campo di manovra. E come sottolinea il direttore Sallusti in suo commento al dramma: «Impossibile salvare il mondo se non salvi prima te stesso. Difficile essere cittadini modello con le tasche vuote e creditori alle calcagna». Davvero «impossibile, cari Letta e compagnia, credere a chi ti promette la carota ma intanto contro di te usa il bastone». Dunque, neanche il tempo di rientrare dalle vacanze che alle porta ha già bussato il governo esattore, che tira fuori dai cassetti conti in sospeso, che tanto per cambiare si tradurranno nella stangata che sta per abbattersi su famiglie e lavoratori. Insomma, che inciderà pesantemente sulle tasche dei consumatori.

La stangata accelera i tempi: per saldare c’è anche meno tempo

Pertanto, tra il combinato disposto di aumento di prezzi e tariffe con i settori produttivi in difficoltà, e la necessità di declinarsi a nuove abitudini ristrettive (vedi i provvedimenti restrittivi sui consumi del gas), quelli che si prospettano agli italiani sono altri mesi di tasse, gabelle e rendiconti amari, che viaggiano però alla velocità della luce. Secondo i calcoli riportati dal quotidiano fondato da Feltri, infatti, «da qui a fine anno il Fisco notificherà al popolo almeno 4 milioni di cartelle esattoriali. Trentatremila al giorno. Quasi 1.400 all’ora. Ventitré al minuto. Alla batosta vanno aggiunti i 10 milioni di buste verdi già recapitate da settembre 2022 a oggi, e un altro milione di avvisi verranno spediti nel 2023: Agenzia delle entrate ed enti vari hanno pronta la documentazione».

Fisco, un dramma per chi al Covid ha già pagato un prezzo altissimo

E poco importa che la pandemia abbia falcidiato i risparmi delle famiglie e ridotto al lumicino imprese e piccoli commercianti: i cittadini tutti dovranno saldare il 70% delle richieste di pagamento insolute – perché sospese nel 2020-2021 causa Covid (lockdown e restrizioni) – entro il 31 dicembre. Con la spada di Damocle del dovuto restante che incomberà sulla testa degli italiani a partire dal primo gennaio. Una deadline messa nero su bianco, sottolinea in rosso Libero, nella bozza di convenzione 2022-2024 tra Agenzia delle entrate e ministero dell’Economia. Con buona pace di imprenditori, piccoli o medi che siano, che in questi ultimi anni hanno visto disintegrarsi conti e fatturati, e oggi fondi per saldare gli arretrati non ne hanno. E comunque, anche se ne avessero, non ne disporrebbero più per pagare dipendenti…

«L’obiettivo dello Stato è di recuperare circa 9 miliardi e mezzo nel 2022»

Il fisco non guarda in faccia a nessuno. Anzi ha deciso che per chiudere i conti con i debitori per gli avvisi di pagamento di Irpef e Iva si torna all’epoca pre-Covid: «30 giorni anziché 60 – ci ricorda Libero – 90 se l’invio è stato telematico. L’obiettivo dello Stato è di recuperare circa 9 miliardi e mezzo nel 2022, altri 2 l’anno prossimo e un altro mezzo nel 2024». L’ardua impresa dei contribuenti, cercare di sopravvivere…

Ricchiuti (Fdi), «Il governo dà ok all’invio di 20 milioni di cartelle. Una follia. Vanno fermate»

Una mission impossible su cui Lino Ricchiuti, candidato per Fratelli d’Italia al Senato e vice responsabile del Dipartimento Imprese e Mondi produttivi, ha commentato:  «Siamo alla follia. Non bastava il caro bollette, l’inflazione più alta dal 1986, attività che rischiano di non riaprire, ora il governo Draghi ha dato il via libera all’invio di venti milioni di cartelle esattoriali congelate durante l’emergenza Covid. La mazzata finale per famiglie e imprese. Vanno fermate, e subito. Sarà compito del nuovo governo trovare il modo di gestire queste nuove e vecchie cartelle».

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