Floris assatanato contro la Meloni. Giuli lo zittisce: “Giorgia unico bene rifugio della politica italiana”
“Non scommettereste sul fallimento di Giorgia Meloni“. Un Giovanni Floris inverosimile getta la maschera e mette nel mirino Giorgia Meloni in una delle puntate più faziose degli ultimi tempi. Seconda solo a quella andata in onda nello studio di Corrado Formigli. Sappiamo dunque cosa ci riserverà La7 da qui fino al 25 settembre. Il conduttore di “Di martedì” era caricato a pallettoni ed ha criticato in modo aspro la leader di Fratelli d’Italia su svariati versanti. Nel salotto di Lilli Gruber si è scatenata ancora una volta quell’astio anti-Meloni che prende le mosse da un frase irrispettosa e ingenerosa in qualunque modo la si possa pensare:
Floris: “Meloni ha detto tante fesserie”
“Ha detto tante fesserie in passato che dovrà digerire prima di andare al potere”. Che classe. Poi inizia a porgere delle domande alla Meloni (assente, era ad un comizio) , secondo l’ultimo trend “made in La7”: ossia, non avendola in studio, i conduttori, le porgono quesiti e -cosa comica- si rispondono da soli secondo il loro grado più o meno marcato di livore. Una modalità che già Formigli aveva sperimentato giovedì scorso. Ridicolo, no?
Floris: “Meloni non potrà mai fare quello che ha fatto Mario Draghi”
Così Floris inizia il cannoneggiamento sul versante dei diritti civili. “Cosa dirà la Meloni alla premier finlandese, figlia di due madri?”. Poi irrompe nella puntata il caso Peppa Pig, al centro degli attacchi di Floris. L’episodio con due mamme ha fatto parecchio discutere e FdI ha chiesto lo stop alla Rai nella programmazione delle due puntate in questione per proteggere la prima infanzia dall’indottrinamento gender. Anche qui Floris ha messo sul bando degli imputati tutta FdI. “Giorgia Meloni non potrà che fare quello che ha fatto Draghi se non vuole mettere nei guai l’Italia, quindi la butterà sui temi d’identità. Cercherà di soddisfare il proprio elettorato su queste questioni. E questo apre un problema d’identità illiberale”. Insomma un altro “processo” senza difensori. Solo Alessandro Giuli ha tentato di rimettere le cose in chiaro, ma è l’unico ad aver parlato meno e l’unico con il maggior numeri di interruzioni.
Giuli ribatte: “Giorgia Meloni unico bene rifugio della politica italiana”
Altro veleno: “Quando un partito passa velocemente dal 4% al 25 o 26 per cento, ci si porta dietro gente che va bene solo per il 4%. Probabilmente quando la Meloni questa mattina ha sentito uno dei suoi chiedere di non mandare in onda Peppa Pig avrà pensato: ma con tutti i problemi che c’ho io, davvero parliamo di Peppa Pig?”. Ecco, con la stessa ironia giriamo alla Gruber e a Floris il quesito: con le bollette, l’inflazione, le aziende a rischio chiusura, i razionamenti del gas e la guerra in Ucraina, metti in scaletta Peppa Pig? la sinistra è alla frutta ma i conduttori non scherzano. La freccia più velenosa Floris la scocca rivolgendosi agli altri ospiti: “Non scommettereste sul fallimento della Meloni”, chiede soprattutto ad Alessandro Giuli, scrittore ed editorialista di Libero. Ma casca male. Risposta: “Se l’unico bene rifugio della politica italiana è Giorgia Meloni, prendetevela con chi ha governato in questi anni facendo scemenze”.