Gaffe continua: Letta tuona contro l’autonomia rafforzata, ma dimentica che l’ha voluta il Pd
Non solo pasticcione, ma anche apostata o, nella più benevola delle ipotesi, smemorato. Parliamo di Enrico Letta e della sua disastrosa campagna elettorale, che ieri ha registrato in quel di Taranto un altro caso di involontario umorismo. È stato quando il segretario del Pd ha tuonato contro il progetto di autonomia rafforzata, accusando la Lega di essere tornata «all’idea originaria di una Italia differenziata in cui c’è un Nord che va per conto suo e lascia al Mezzogiorno le briciole». E così torniamo al cortocircuito di Letta che chiede voti per il Pd affinché il Pd ci preservi dagli effetti delle riforme volute o votate dallo stesso Pd.
Letta a Taranto sbaglia bersaglio
È accaduto di recente con il Rosatellum, bollato come «la peggior legge elettorale di sempre», con il Jobs act e con il taglio del numero dei parlamentari. All’elenco, già corposo, aggiungiamo ora anche l’autonomia regionale rafforzata o differenziata che dir si voglia. Che intanto esiste perché nel 2001 la sinistra approvò (con soli 4 voti di scarto) la sciaguratissima riforma del Titolo V della Costituzione. E intanto è all’ordine del giorno perché nel 2018 l’ex-premier Paolo Gentiloni appose la propria firma in calce alle pre-intese siglate con i tre territori richiedenti: Veneto, Lombardia e la rossa Emilia Romagna del compagno Bonaccini.
Il Sud fuori dalla Costituzione per volontà della sinistra
Tutto questo senza calcolare la fregola di trasformarsi in governatori american style che si è da tempo impossessata di alcuni presidenti di regione di sinistra. A cominciare dal pugliese Michele Emiliano che ieri sedeva proprio accanto a Letta. Giusto per dire che il leader dem non può scagliare pietre contro l’autonomia regionale perché in materia il suo partito è il più “colpevole” di tutti. Né può ergersi a vindice delle ragioni del Sud dal momento che è stata proprio la succitata e sciaguratissima riforma del 2001 a cancellare dalla Costituzione ogni riferimento al Mezzogiorno. Insomma, comunque Letta lo rigiri, il suo Pd significa ormai solo pasticci e disastri.