Giallo a Roma, si presentano alla porta come agenti: dopo la visita disabile rom precipita dalla finestra
Dalla casa popolare di uno dei quartieri periferici più conosciuti della capitale, alla Camera dei Deputati. Passando per la Procura di Roma: quella di Hasib – 36enne rom sordomuto dalla nascita, che con la famiglia vive in un appartamento di Primavalle – finito in coma il 5 agosto scorso dopo essere caduto dalla finestra di casa, è una vicenda ancora tutta da chiarire.
Disabile rom precipitato dalla finestra: è giallo
«Verità e giustizia», allora, è quanto chiede la madre dell’uomo, Fatima Sejdovic sulla vicenda definita «dai lati oscuri», oggi tona a chidere «Verità e giustizia. Intanto, questa mattina la storia di suo figlio è stata al centro di una conferenza stampa a Montecitorio. Un incontro che si è svolto alla presenza dei familiari della vittima: i coniugi Omerovic/Sejdovic, di origine rom. Genitori di 4 figli: due minori e due disabili adulti. Del deputato Riccardo Magi. Di Carlo Stasolla, portavoce di Associazione 21 luglio. E degli avvocati della famiglia, Arturo Salerni e Susanna Zorzi.
Il caso presentato e oggi a Montecitorio
Una vicenda che potrebbe essere cominciata con delle voci in circolazione nel quartiere e che, sicuramente, si è trasformata in tragedia quando, a seguito di un post sui social – successivamente cancellato – su Hasib Omerovic, scaturiscono vaghe voci relative a sue presunte azioni volte a infastidire alcune giovani del quartiere. E che culmina il 5 agosto con il deposito di un esposto alla Procura della Repubblica nel quale i genitori del 36enne riferiscono quanto accaduto nei giorni precedenti.
La madre del disabile rom chiede «Verità e giustizia»
Dunque, secondo quanto emerge nella denuncia che la famiglia rom ha depositato in Procura, il 25 luglio scorso – quando nell’appartamento risultano presenti Hasib e la sorella, anche lei disabile – quattro persone in borghese e senza mandato bussano alla loro porta presentandosi come agenti della Polizia di Stato. I quattro entrano nell’appartamento. Chiedono i documenti di Hasib, che prontamente li depone sul tavolo. Poi, secondo quanto appreso da una testimonianza che riporta l’Adnkronos, all’improvviso sarebbe scoppiata una colluttazione.
Una vicenda definita «dai lati oscuri»
Non solo. L’esposto riporta anche che, quando i presunti agenti escono dall’abitazione, il corpo di Hasib giace insanguinato sull’asfalto, dopo essere precipitato dalla finestra della sua camera da un’altezza di circa 8 metri, andando a impattare sul manto del cemento sottostante. All’interno dell’appartamento poi – riferisce sempre l’Adnkronos – gli inquirenti avrebbero rinvenuto in seguito il manico di una scopa spaccato in due, e numerose macchie di sangue su vestiti e lenzuola. La porta della camera di Hasib, inoltre, sarebbe risultata sfondata.
La vittima, un disabile rom, è in coma da 50 giorni
Portato in ospedale a causa dei numerosi traumi, il 36enne è ricoverato da 50 giorni, e versa in gravi condizioni. A seguito dell’esposto depositato, infine, l’ipotesi che ha avanzato il Pubblico Ministero è quella di tentato omicidio. Per l’esattezza: tentato omicidio in concorso: è questa l’ipotesi di reato per il quale la Procura di Roma indaga in relazione alla vicenda del 36enne disabile rom, in coma dopo essere precipitato dalla finestra di casa. Il fascicolo, al momento a carico di ignoti, è stato affidato al pm Stefano Luciani che nelle scorse settimane ha disposto il sequestro di un lenzuolo insanguinato e di un manico di scopa spezzato, che secondo l’ipotesi contenuta nella denuncia sarebbe stato usato per colpire Hasib. (In alto, foto di repertorio).