Giorgia si prende un giorno di riposo. E già i media ricamano: è stanca, ha paura, è svuotata…
Ha voluto staccare per 24 ore. Normale, comprensibile. La gente normale capisce e non si fa problemi. I giornali no. Soprattutto se non sono amici della destra. Non riescono a distinguere la donna Giorgia Meloni, con la sua grinta e con la sua determinazione, dal personaggio che hanno costruito nella loro narrazione falsata: la postfascista, la dura, la nera, la “reginetta di Coattonia” e atre amenità del genere.
Vogliono dipingere Meloni come una leader smarrita
Così, questo stacco normalissimo che Meloni ha voluto per sé, per ricaricarsi dopo una campagna estenuante, per dedicare tempo a sua figlia, al suo compagno, appare come qualcosa che va inserito nella narrazione -anch’essa falsa – di un’Italia sospesa, nel limbo, nell’attesa che qualcosa di brutto capiti mentre i “buoni”, gli “umani” si organizzano nella neoresistenza organizzata da quattro cantanti.
La festa mancata diventa un segnale di “paura”
Ecco allora che persino la festa mancata, per il Foglio, anziché essere un gesto di responsabilità, per non esaltare troppo gli animi già graffiati dagli insulti ricevuti dalla sinistra in una campagna incandescente, una scelta per far comprendere che si volta pagina, si va a governare e basta con le divisioni, diviene l’opzione di chi “si trova vicino al pericolo”. Insomma Giorgia Meloni avrebbe avuto paura. “E dev’ essere per questo che domenica notte, all’apice del successo, nel momento della vittoria, con gli exit poll ormai chiari, Giorgia Meloni intorno a mezzanotte, insieme felice e timorosa per il fatto enorme appena accaduto, ha mandato un sms a tutti i suoi parlamentari. Un comando: niente festeggiamenti, non voglio vedere caroselli per le strade di Roma, niente clacson, niente bandiere. Siate sobri. E fatelo sapere. Così loro, il partito composto da uomini abituati per tradizione a ubbidire al capo, sono rimasti ingessati”.
Niente festa dunque perché la destra sarebbe come inebetita, sempre secondo Il Foglio, da un risultato che era largamente previsto da settimane. Vabbè. Repubblica si accoda alla narrazione della Meloni stanca e impaurita. Ma non era la front woman dell’onda nera? Ok, per un giorno si va in un’altra direzione. Per dare ancora un po’ più di spessore al senso di smarrimento dell’Italia “triste” evocata da Letta. Cioè quella, minoritaria, che vota Pd.
Repubblica la dipinge “in fuga” verso casa
Ecco la cronaca di Repubblica: “La donna che si è presa l’Italia ingrana la prima. Con la sua Mini, risale la stradina cieca sotto casa. Romba, mette la seconda. Sguardo duro, guida decisa. Gli uomini della questura si aprono come il Mar Rosso. Di Giorgia Meloni si vedono soltanto la felpa grigia, i giganteschi occhialoni neri, il cappuccio calato sulla fronte che fa tanto Justin Bieber o Rihanna in fuga dai paparazzi. Sul cruscotto, un orsetto strappato di peluche. È come se volesse congelare l’attimo, rallentare per qualche ora la vita che verrà, cristallizzare questo lunedì di trionfo nel tepore anonimo di una domenica mattina. «Non riuscivo a dormire, sono crollata alle sette del mattino – è il collage di risposte ai molti che la bombardano su whatsapp – Stacco per mezza giornata, è una cosa più grande di noi, dobbiamo prenderci le misure, abituarci all’idea, muoverci con responsabilità e attenzione»”.
La leader della destra sarebbe “svuotata”
E ancora: “Il mondo preme alle porte, la leader fa finta di non sentire. Lacrime, consigli, ricordi antichi, speranze di carriera. «Evitate caroselli e feste – ha ordinato ai dirigenti – abbiamo problemi enormi da affrontare, la crisi internazionale e quella economica».
La notte è stata un uragano. Un tuffo nell’ignoto. Meloni reagisce annullando la conferenza stampa annunciata per le 16. Sorpresa, stupore. Perché l’ha fatto? Cosa si è inceppato? Un po’ attende i risultati definitivi, un po’ si fa attendere. Ma soprattutto: è stanca, lo ammette, svuotata”.
Ma è la normalità di Giorgia la sua forza dinanzi agli italiani
Notiziona: Giorgia si riposa 24 ore. L’avrebbero preferita decisionista, presenzialista, con la lista dei ministri in tasca senza essere ancora salita al Quirinale. O meglio: qualunque cosa faccia o dica, si è pronti a criticare, denigrare, imbastire il racconto malevolo. Eppure è proprio la normalità della Meloni ad avere conquistato gli italiani. Il suo essere e apparire come una comune cittadina. Ha lo standing di ciascuno e ciascuna di noi. Non lo hanno capito. Peggio per loro.