Governo, Tajani zittisce le malelingue: «Da FI nessun pregiudizio su Meloni premier»
C’è solo da sperare che le parole di Antonio Tajani pongano ora fine al balletto di speculazioni finora tentate sul tema della premiership di Giorgia Meloni in caso di vittoria del centrodestra. E, ovviamente di primato di Fratelli d’Italia all’interno della coalizione. Tajani parla da Palermo, dov’è accorso per tirare la volata a Renato Schifani, impegnato a sua volta a succedere a Nello Musumeci alla guida della Sicilia.
Così Tajani all’Adnkronos
Parole più chiare di quelle consegnate all’Adnkronos, il numero due di Forza Italia non avrebbe potuto usare circa l’incarico da assegnare alla Meloni per la formazione del governo post-elettorale. «La scelta finale spetta al Capo dello Stato – premette -, il centrodestra si è dato una regola che noi rispetteremo, La forza che avrà più voti indicherà al Capo dello Stato, con il centrodestra, il nome del premier. Poi sarà il presidente a indicare al Parlamento il presidente del consiglio che cercherà di dar vita al nuovo governo». Quindi, la blindatura del concetto: «Non abbiamo pregiudizi, chiunque verrà presentato dal centrodestra noi lo sosterremo. L’importante è adesso vincere le elezioni».
Gli incontri tra la leader di FdI e Mattarella
Tajani si è poi soffermato sul preteso scoop del Fatto Quotidiano, che oggi dà notizia di due incontri riservati avuti in agosto dalla Meloni con il presidente Mattarella. «Non mi pare che ci sia nulla di strano o di clamoroso che un capo di un partito incontri il presidente», constata Tajani . Per poi aggiungere: «Anche io l’ho incontrato, è il Capo dello Stato, il punto di riferimento di tutti quanti». A chiudere, una considerazione finale sul reddito di cittadinanza. «È giusto darlo – spiega – a chi non può lavorare o chi ha condizioni di vita molto disagiate ma non bisogna darlo a chi non ne ha diritto». E conclude: «Si possono utilizzare i soldi del Rdc dandoli solo a chi ne ha veramente bisogno».