Il costituzionalista Celotto demolisce il “voto utile” implorato da Letta: “Ci riporta a 75 anni fa”
Il voto utile? E’ quello dato a noi, sostiene Giuseppe Conte, che qualche giorno fa lo ha ribattezzato “voto giusto”. Il vero voto utile è quello dato al Terzo Polo, strillano Calenda e Renzi . Letta implora il voto utile nella crociata antimeloniana ponendo come unico argine se stesso e il Pd. Il voto utile per lorsignori è il voto “contro”: sostanzialemente contro la leader di FdI, primo partito, contro il centrodestra. Un’espressione anacronistica, usata malamente e offensiva verso l’elettore. E’ il costituzionalista Alfonso Celotto, ordinario di diritto costituzionale presso l’Università di Roma 3, a commentare e a criticare l’invito di Enrico Letta al voto utile: dunque per la coalizione di centro sinistra di cui è alla guida, al fine di arginare l’avanzata della destra.
Il costituzionalista: “Voto utile? Il voto è voto, si vota per chi si vuole”
In un colloquio con l’Adnkronos Celotto non cela l’ironia mista a irritazione per un linguaggio vecchio: “Dovremmo leggere la prima pagina del Corriere della Sera del 18 aprile 1948 dedicata al bivio in cui era l’Italia: voto utile, voto inutile. Allora il Corriere invitava a non sprecare voti che non fossero o per l’alleanza di sinistra o per l’alleanza centrista della Dc. E’ inutile votare gli altri, affermava. E’ incredibile che dopo 75 anni siamo ancora lì. Voto utile o voto inutile. Il voto è voto, vota per chi si vuole”. Un sonoro ceffone soprattutto ad Enrico Letta. Che ha chiamato all’emergenza democratica e veicolando l’idea che solo pettendo il segno x sul Pd il voto potrà essere veramente “utile” ad argionare “l’avanzata delle destre”. Il segretario Pd ha addirittura definito la preferenza data ad altri partiti come «voto di leggerezza, di superficialità». Il costituzionalista Celotto è giustamente basito per un lessico politico che ci riporta a 75 anni indietro.
Celotto: “Sono sicuro che il centrodestra vorrà condividere con tutti le riforme”
Relativamente al rischio che il centrodestra conquisti i 2/3 e possa riformare unilateralmente la Costituzione, Celotto afferma consi curezza: “Nella nostra storia il record man è Berlusconi che nel 2008 ottenne il 58 per cento dei voti. Io non credo che la coalizione di centrodestra possa ottenere il 66%. Però, ove anche mai fosse, sono certo che avrà il buon senso di condividere le riforme costituzionali con tutti. La maggioranza di garanzia dei due terzi di assemblea, stabilita per modificare la Costituzione, venne decisa dai costituenti perché la Costituzione è di tutti. E pertanto – conclude Celotto – non può diventare di centrodestra e poi al prossimo giro di sinistra. Farla diventare di una parte è sbagliato”. Una lezione che Letta dovrebbe memorizzare. La sicurezza del docente, tra l’altro, si allinea al pensiero di Giorgia Meloni che proprio ieri a Porta a Porta, davanti a milioni di italiani ha ribadito ancora una volta il concetto: per la riforma presidenziale “vorrei fare una bicamerale”. La riforma del “semi-presidenzialismo che noi abbiamo proposto, vogliamo fare con tutti”. Più chiaro di così.
Meloni: “Hanno paura che gli italiani si possano esprimere alle urne”
Il fatto è che Letta ha paura e il suo richiamo al voto utile è un segno di debolezza: “La sinistra italiana, che da un decennio è quasi ininterrottamente al governo senza avere mai vinto le elezioni, ha una paura terribile che gli italiani possano finalmente esprimersi alle urne e mettere fine al loro sistema di potere”. Lo ha scritto proprio oggi sui social Giorgia Meloni. “Per questo passano le loro giornate dipingendomi come un mostro e lanciando allarmi infondati che finiscono per gettare discredito sull’Italia. Si mettano l’animo in pace: il 25 settembre, se gli italiani lo vorranno, si volterà pagina”.