Il NYT sbatte la monnezza di Gualtieri in prima pagina: “Roma capitale della spazzatura eterna”

1 Set 2022 17:25 - di Alessandra Parisi

Roma capitale della spazzatura eterna. Potrebbe essere questo il sottotitolo dell’ultima stoccata del New York Times all’amministrazione capitolina. Neppure il blasonato quotidiano Usa, abituato a coccolare i progressisti di ogni latitudine, riesce nel miracolo di difendere lo statista Gualtieri. Il sindaco che promette il rinascimento dopo l’era buia di Virginia Raggi. E agita la bacchetta magica dell’inceneritore alle porte di Roma come la soluzione a tutti i mali. Mentre Roma crolla sotto il peso dei rifiuti.

Il New York Times sbatte i rifiuti di Roma in prima pagina

Con un reportage impietoso che racconta i giorni plumbei del rogo di Malagrotta il NYT torna a occuparsi di rifiuti capitolini. E le immagini del degrado di Roma, le pessime condizioni igieniche dell’Urbe, con cassonetti trasbordanti di rifiuti, cattivo odore e interi quartieri spazzatura escono nuovamente dai confini nazionali. Altro che Colosseo, l’immagine simbolo della Capitale dell’era Gualtieri è rappresentata dal cumulo di rifiuti che ferisce la storia della Città Eterna.

La capitale della monnezza eterna

Il quotidiano americano, la cui versione online conta 10 milioni di abbonati, sbatte sulla prima pagina dell’edizione internazionale la monnezza capitolina. Con una foto che non ha bisogno di didascalie. Cinque cassonetti del quartiere Pigneto strabordanti rifiuti fanno bella mostra di sé accanto alla foto di una  tenda di profughi pakistani. Immondizia sull’asfalto per gli standard romani e otto piccioni. Un’istantanea neppure troppo ‘cattiva’ visto che non compaiono i consueti gabbiani affamati e gli ormai consueti cinghiali intenti a grufolare nei pressi dei cassonetti. Persino tra i vicoli del centro storico.

Gualtieri nel mirino della stampa Usa

Ma la foto parla più del lungo articolo che definisce Roma la «city of eternal trash», la città della spazzatura eterna. E che nell’edizione digitale titola “Un sindaco che osa sognare mentre Roma (o almeno la sua immondizia) brucia”. L’attacco del reportage è da brividi. “Da anni ormai niente simboleggia la caduta di Roma più della sua crisi dei rifiuti. Un serraglio spazzatura di cinghiali, gabbiani violenti e topi si riunisce per banchettare con i detriti traboccanti della capitale”.

Ennesima figuraccia internazionale: dal Colosseo ai cassonetti

E giù ricostruzioni puntuali della distanza siderale tra le roboanti promesse del primo cittadino la realtà degli atti amministrativi. Si parte dall’annuncio urbi et orbi fino agli ultimi avanzamenti sul dossier dell’inceneritore ‘dei miracoli’. Si ricorda con malcelata ironia quando a ottobre, appena insediato, un sorridente Gualtieri garantiva ai romani che avrebbe ripulito la Capitale entro Natale. Dieci mesi dopo la situazione è disperata, malgrado i sorrisi del campione dem.

I rifiuti, la misura del declino di Roma

“Anche in una città che è stata spesso saccheggiata e ha visto tutto nel corso dei secoli – scrive il quotidiano Usa – dove in tempi recenti le persone si sono abituate ad autobus che si auto-immolano incendiandosi, buche profonde come pozzi d’acqua e una miriade di altri oltraggi, la spazzatura – pervasiva, pungente e implacabile- è diventata la vera unità di misura del declino di Roma”. Finché, prosegue,  quando sembrava che la puzza di spazzatura non potesse peggiorare più di così, una disputa sulla costruzione di un nuovo inceneritore è diventata il motivo dichiarato per un ammutinamento politico che ha fatto cadere il governo di Mario Draghi”. Un reportage che brucia. E che non fa che nutrire Oltreoceano i luoghi comuni sulla cronica incapacità tutta italiana di sapere amministrare. Con un pizzico di civiltà e decenza.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *