Il veleno di Vauro contro Meloni. Che diventa Calimero: il pulcino vittimista, piccolo e… nero

13 Set 2022 13:45 - di Elsa Corsini

Nel plotone di esecuzione contro Giorgia Meloni non poteva mancare Vauro. Il vignettista toscano, di provata fede antifascista, che deve la sua fortuna alle crociate velenose, ai limiti dell’insulto, contro la destra. Oggi nel suo mirino finisce, anzi torna,  neanche a dirlo, la leader di Fratelli d’Italia.

Vauro contro la Meloni dipinta come Calimero

La vignetta sulla prima pagina del Fatto quotidiano la ritrae con le sembianze di Calimero. Il pulcino reietto,  che, caduto nella fuliggine, diventa nero e non viene più riconosciuto dalla madre. Piccolo e nero, evidentemente per Vauro Senesi, come la Giorgia nazionale che, stando ai sondaggi, 4 italiani su 10 vorrebbero al governo.

La leader di FdI accostata al pulcino piccolo e nero

Alimentando la narrazione del pericolo fascista la vignetta è intitolata sarcasticamente “Rassicurazioni”. Con la Meloni che dice: “Io non sono nera, sono solo…Giorgia!“. E infine un gioco di parole: “Calimelo”. Il messaggio è chiaro. La criminalizzazione corre sulla matita del vignettista compagno. Che non delude i suoi fan. Ne esce il ritratto di una Meloni che fa la vittima e che, scava scava, resta una pericolosa nostalgica del Ventennio.

L’ossessione del vignettista militante contro il fascismo

Nulla di particolarmente originale, va detto. Solo la conferma di una vera e propria ossessione.  Del resto non è la prima volta che Vauro punta i suoi strali satirici contri la leader di FdI. E non sarà nemmeno l’ultima. Da il sorpasso nei confronti di Salvini, rigorosamente a passo dell’occa alle 50 sfumature di nero. In occasione dell’attacco alla Cgil di CasaPound superò ogni decenza, dando sostanzialmente della nazista alla leader di Fratelli d’Italia tirando fuori una enorme svastica.

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