La Jebreal non si placa: “Spero che la Meloni abbandoni la retorica incendiaria che fomenta l’odio”
Finita nella bufera per il tweet velenoso contro Giorgia Meloni che tira in ballo le vicende giudiziarie del padre, Rula Jebreal non molla. Attaccata anche dalla sinistra, carica di bile, stizzita per la vittoria del centrodestra che porterà a Palazzo Chigi la prima donna premier della storia d’Italia, la giornalista militante torna ‘sul luogo del delitto’.
La Jebreal insiste: ce l’ho con la propaganda incendiaria di FdI
Un vero e proprio delirio. Nel quale ‘consiglia’ alla Meloni di rivedere i suoi ‘pericolosi’ programmi alla luce delle sue vicende personali. Incredibile. Dopo il colpo basso arriva la lezione di psicoterapia in salsa progressista. “Chiaro che responsabilità penali non ricadono mai su terzi”, dice bontà sua la bella giornalista di origine palestinese. “Però anche la stampa anglosassone ha dato notizia dei reati del padre e del nonno di Trump. Come si legge sul Washington Post, The Independent & The Guardian. Questo accade a molti personaggi pubblici che assumono incarichi di rilievo”.
La giornalista accusa la Meloni di criminalizzare gli stranieri
Intervistata dalla Adnkronos la Jebreal, campionessa di livore ideologico contro le destre, si guarda bene dallo scusarsi. Anzi, torna ad accusare la leader di FdI di criminalizzare gli immigrati. In un crescendo di fake news. Condite con immaginifiche similitudini con Donald Trump. “Quello che volevo evidenziare non è la vicenda familiare di Giorgia Meloni. Che riguarda solo lei, ma la sua propaganda politica. Che, molto spesso, come quella di Trump, tende a criminalizzare l’intera categoria dei migranti. A partire dagli errori o i crimini di alcuni di loro. Fomentando così la radicalizzazione di molti. E la crescita dell’odio nella società”. E ancora un escalation di luoghi comuni ad alimentare la fallimentare narrazione della sinistra sul pericoloso mostro nero alle porte.
“Meloni e Trump condividono storie familiari complesse”
“Meloni e Trump condividono storie familiari complesse”, continua la Jebreal ossessionata dalla coppia. “Ma non è questo il punto. Il mio è un invito alla riflessione, nella speranza che Meloni, considerando anche il suo vissuto personale, possa proporre una politica più inclusiva. E abbandonare la retorica incendiaria che spesso porta all’equazione immigrato uguale criminale. Ognuno ha la sua storia, generalizzare per propaganda politica alimenta odio e rabbia sociale”. Parole in libertà. Odio? Rabbia sociale? Semmai sono le sue parole a incendiare il dibattito con un linciaggio verbale gonfio di intolleranza. Alla faccia dell’accoglienza.
Cirinnà: barbarie, le persone si valutano per ciò che fanno
Parole che non sono piaciute nemmeno a sinistra. Dopo la censura di Conte e Calenda arriva il commento durissimo di Monica Cirinnà. “I fatti riferiti a Giorgia Meloni sono una barbarie”, scrive su Twitter. “Le persone si valutano per ciò che fanno, scelte politiche, per quello che dicono. Riferirsi ad azioni di terzi è sempre sbagliato. Ne traggano insegnamento coloro che hanno usato questi metodi con avversari, soprattutto se donne”.